Processo per l’omicidio di Mauro Rostagno (14)

Udienza del 29 giugno 2011 del processo per l’uccisione del sociologo e giornalista Mauro Rostagno avvenuta nel piccolo borgo di Lenzi, in territorio di Valderice la sera del 26 settembre 1988 ed in corso di svolgimento davanti alla Corte d’Assise di Trapani.

Alla sbarra il boss mafioso Vincenzo Virga e Vito Mazzara, per l’accusa, rispettivamente, mandante e killer dell’omicidio che sarebbe stato deciso per punire Rostagno per la sua attività giornalistica condotta attraverso l’emittente Rtc ‘Radio Tele Cine’.

Durante l’udienza vengono esaminati i testi: Umberto Santino, Simona Pettorini e Angelo Palumbo.

In apertura di udienza il pm Del Bene ha prodotto un certificato di morte della teste Faconti Alessandra, che risulta deceduta il 4 ottobre del 2007.
Alessandra Faconti era un ex ospite di Saman. Palermitana, in alcune occasioni Mauro Rostagno le chiese collaborazione per ricerche sul territorio. Per cui transitano nel processo i verbali di dichiarazioni rese dalla Faconti all’autorità giudiziaria nel corso delle indagini.

Transitano anche i verbali sulla testimonianza di Antonello Marini che fu agente di scorta del giudice Falcone, a proposito di un incontro che Rostagno avrebbe avuto col magistrato a Palermo e che confermano la visita di Rostagno, accompagnato dalla Faconti, al giudice Giovanni Falcone.
Le parti concordano anche di acquisire i verbali delle testimonianze di Umberto Santino, presidente del centro di documentazione Peppino Impastato.

Poichè Umberto Santino è presente in aula le parti decidono di sentirlo ad integrazione delle testimonianze rese.

Umberto Santino riferisce dei contatti avuti con la Faconti incaricata da Mauro Rostagno,  al centro di documentazione Giuseppe Impastato. Mauro Rostagno era da lui conosciuto già dagli anni 70′ quando Rostagno dirigeva Lotta Continua a Palermo, e con lui era tornato a incontrarsi il 3 maggio dell’88’.
In quella occasione Rostagno gli fece una lunga intervista (circa cento domande) per uno speciale televisivo per RTC sul traffico internazionale di droga, ma che non sa se fu mai trasmessa.

Quando morì Rostagno si recò alla Saman e chiese se quella intervista fosse mai andata in onda, ma non seppe nulla, lo colpì la circostanza che in comunità nessuno sapeva della attività giornalistica di Rostagno e ne dedusse che lo stesso, in quel contesto, dovesse essere molto isolato.

In quell’incontro parlarono anche dell’editore di RTC di cui sapeva la famiglia essere coinvolta, per notizie di stampa, in fatti giudiziari, ma Rostagno gli rispose che era molto libero e non subiva pressioni.

Dell’attività giornalistica, svolta in una città dormiente ed assopita, lo colpì la volontà di Rostagno di fare controinfomazione, nel senso che egli non cercava le consuete fonti, ma come Impastato andava a cercare notizie tra gli stessi soggetti che potevano avere interessi rispetto alle cose delle quali si interessava. In proposito gli disse che tale approccio si poteva prestare a strumentalizzazioni, nel senso che a lui potevano riferire solo una parte delle cose o solo le cose che faceva comodo fare sapere.

Certamente il suo interesse era riservato alla folta presenza di sportelli bancari a Trapani, così come ai traffici di droga e di armi, a mafia e massoneria.

Nel corso della testimonianza Santino ha riferito dell’eccezionalità del personaggio Rostagno, grande uomo di cultura, capace di parlare con la gente e che in quel periodo non esisteva un giornalismo analogo a quello da lui condotto.

Nella comunità Saman non si sapeva nulla di Peppino Impastato. Il giorno dei funerali a cui intervennero tra gli altri Marco Boato e Claudio Martelli il Santino, avevo chiesto di potere parlare avendo conosciuto Rostagno ma non gli consentito.

Tempo dopo scrisse su un mensile dal titolo “Grande W”, a proposito della presenza di Claudio Martelli, che in quel funerale era stato compiuto un tentativo di “appropriazione indebita di cadavere”.

Santino produce quindi due comunicati stampa del centro Impastato risalenti al 1995 relativi ai rapporti tra mafia e massoneria a Trapani, prodotti a seguito della nomina ad assessore regionale dell’onorevole Francesco Canino e nei quali si richiama un articolo del Giornale di Sicilia del 1993 nel quale Canino diceva che non sapeva della presenze delle logge massoniche segrete a Trapani dietro le quinte del Centro Scontrino, di esserci andato una volta e in quella occasione di avere appreso della massoneria.

In quell’articolo, racconta Santino alla corte, Canino riferì della sua iniziazione, fatta con il rito del dito punto, questa dice Santino alla corte mi sembrò più una affiliazione mafiosa che massonica.

Tempo dopo l’omicidio, a seguito di una richiesta di Francesco Cardella se volessimo fare come Centro Impastato, qualcosa di simile a quello che avevamo fatto per Peppino Impastato risposi a Francesco Cardella che non ero un investigatore. La matrice mafiosa dell’omicidio di Mauro Rostagno, inoltre, era chiara sin dall’inizio e a quella data non mi sembrò evidente che si fosse messa in moto una macchina del depistaggio.

Santino ricorda che lui da Rostagno doveva essere intervistato altre due volte, dopo quella sul traffico internazionale di droga, doveva essere fatta una intervista sulla mafia omicida e un’altra sulla mafia finanziaria.

E’ il turno dell’ispettrice della Squadra Mobile Simona Pettorini che su delega del suo dirigente dottor Linares, su richiesta della procura, ha effettuato indagini, nel 2008, relative all’omicidio Rostagno, in particolare su: deposito di reperti, attività di intercettazione, escussione di testi e relativamente alle sorelle Fonte per sapere se avessero ricordo delle persone viste quel 26 settembre 1988.

Le sorelle Fonte in aula in precedenza avevano detto che interrogate alla Squadra Mobile nel 2008 o 2007 qualcuno fece loro vedere una foto.
La circostanza della esibizione della foto è negata dall’ispettore Pettorini che riferisce invece che le testi negarono di avere ricordo e quindi non fu aperto alcun verbale nè furono mostrate foto.

L’udienza si sospende alcuni minuti dopo un intervento dell’avv. Galluffo che contesta la presenza appena fuori della porta dell’aula dell’altro teste che deve essere sentito e che quindi avrebbe avuto maniera di ascoltare il contenuto della testimonianza in corso.

Il presidente Pellino chiama l’ufficiale giudiziario che riferisce di essere stato fuori dall’aula proprio per accertare che l’altro teste stesse a distanza dall’aula, assicura la corte che il teste non ha avuto modo di ascoltare la testimonianza, da fuori è impossibile ascoltare anche per il vociare che c’è nell’atrio.

La testimonianza dell’ispettrice Simona Pettorini resta concentrata su sollecitazione delle domande delle difese Galluffo e Ingrassia sulle modalità di riconoscimento fotografico. L’ispettrice continua a sostenere che avendo negato di essere in grado di riconoscere e di fornire una descrizione fisica le sorelle Fonte, risultava impossibile sottoporre alle testi degli album e che quindi non furono mostrati album ne foto singole.

E’ il turno della testimonianza dell’ispettore capo della Squadra Mobile Angelo Palumbo che nel 2008 con l’ispettrice Pettorini interrogò informalmente le sorelle Fonte allo scopo di capire se era possibile approfondire le loro pregresse testimonianze.
La delega della procura era di verificare se in relazione alle loro precedenti dichiarazioni erano in grado di dare ulteriori particolari interessanti per l’individuazione dei soggetti da loro visti nel settembre del 1988.

Le sorelle Fonte però non furono in grado di dare ulteriori elementi utili ma si limitarono a confermare i loro precedenti verbali.
Siccome l’incontro sotto l’aspetto investigativo fu inutile non fu scritto alcun verbale.
Anche l’ispettore Palumbo ha confermato che non furono mostrati album di fotografie.

Quando l’udienza sta per finire, l’avv. Carmelo Miceli (parti civili Elisabetta Roveri e Maddalena Rostagno) riferisce che in mattinata ha ricevuto dall’avv Nino Marino (già segretario della federazione del PCI di Trapani all’epoca dell’omicidio Rostagno) un voluminoso plico di atti relativi all’attività di Mauro Rostagno, l’avv.to Marino ha pregato l’avv. Miceli di consegnare quei documenti a Chicca Roveri che a suo tempo glieli aveva forniti, trattandosi di documenti personalmente redatti da Rostagno e considerata la possibile rilevanza dei documenti ne chiede l’acquisizione.

La prossima udienza è fissata al 13 luglio, ultima udienza prima della sospensione estiva, in programma l’audizione dei testi: Aldo Ricci, Rocco Messina, l’avv. Nino Marino e Piacenza Ignazio.

La precedente udienza del 15/06/2011 la trovate qui

grazie a Radio Radicale

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Venerdì 1° luglio CICI Film Festival Preview a Castellammare

Per presentare il Cici Film Festival (che si svolgerà a settembre), venerdì 1° luglio 2011 a Castellammare Del Golfo nel pomeriggio e a sera avrà luogo l’evento “Cici Film Festival Preview”.
Al castello arabo-normanno alle ore 18,00 si terrà la presentazione del bando del festival e saranno illustrate tutte le attività sin ora svolte all’interno del progetto GI.A.C.S “OGGI SIAMO NOI”, di cui il festival fa parte.
Tra queste: la presentazione del campus di Arcidonna che si sta svolgendo in questi giorni a Castellammare del Golfo e che vede collaborare 16 ragazzi (selezionati nelle scuole e guidati da un gruppo di professionisti) nella formazione di campagne sociali video-fotografiche e interventi di arte pubblica e la proiezione del corto “CARAMADRE” di Matteo Pianezzi (vincitore del primo premio GI.A.C.S. svoltosi all’interno della manifestazione “TRALESPONDE” a Mazara Del Vallo).
Questo momento serio di introduzione al Festival lascerà spazio in serata (ore 22,00) ad un concerto in piazza Petrolo.
Qui si esibiranno gli African Nguewel caratterizzati da un’impronta musicale che ripropone ritmi e danze della tradizione popolare africana e il gruppo raggae “Famiglia del Sud” proveniente da Palermo.
Il progetto GI.A.C.S. “giovani, arte e cultura per lo sviluppo economico, sociale ed ambientale dei contesti urbani” è promosso dall’assessorato regionale della famiglia delle politiche sociali e del lavoro, dall’ APQ giovani dal ministero della gioventù ed è gestito dall’associazione Arcidonna, dal comune di Salemi e dall’associazione Cici.

E finalmente pagheremo l’Ente Risi

Vi sembrerà incredibile, ma in questo paese in cui in tanti, (troppi) non pagano, è accaduto ed accade che ci si preoccupi da parte dello Stato di pagare debiti derivanti dalla gestione dell’ammasso obbligatorio dei prodotti agricoli negli anni 1948/49 oltrechè 1954/55 e 1961/62 da parte dell’Ente Risi per un totale di 33.692.020 euro alla Banca D’Italia, detentrice dei titoli, e di 661.798 all’Ente Risi stesso.
La norma è contenuta nella bozza di manovra economica del ministro Tremonti e che si ritiene andrà presto in Consiglio dei Ministri per l’approvazione.

E’ legittimo chiedersi quando provvederemo al pagamento dei danni a Cartagine, e alla conseguente richiesta di rivalsa su quel guerrafondaio di Marco Porcio Catone ed i suoi fichi ?

dalla bozza di manovra economica

dalla bozza di manovra economica

Questi imbecilli governano l’Italia (2)

In Germania si può, nel senso che esistono autostrade prive di limiti di velocità, così il leghista Speroni che è stato in passato ministro di uno dei governi Berlusconi ed oggi eurodeputato della Lega Nord (con assistente parlamentare il figlio del capo Riccardo Bossi), dopo aver stabilito il suo record personale di velocità (316 Km/h) ha pensato bene di mettere il video su Youtube.

Che dire, noi applaudiamo, come bambini innocenti a tanta abilità, ed esprimiamo solo un desiderio, che siamo sicuri l’onorevole Speroni non mancherà di esaudire.
La prossima volta, presto possibilmente, porti con se sull’auto il capo, Umberto Bossi, ed il capo dei capi, pardon, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ed assieme a loro tenti di superare il suo record, andando forte, forte, forte, sempre più forte.

HAi visto mai che ce la facciamo … a liberarci in un botto di tuttti e tre.

Castellammare, era ora ! Convocato il Consiglio Comunale

Il Consiglio Comunale è stato convocato per oggi 28 Giugno e in prosecuzione nei giorni 1 e 4 Luglio c.a. alle ore 09,30, presso i locali del Palazzo Municipale, Aula Consiliare, di Corso Bernardo Mattarella in seduta pubblica ordinaria, per la trattazione dei seguenti punti:

Scelta e nomina scrutatori;
Lettura ed approvazione verbali sedute precedenti;
Comunicazioni del Presidente;
Interpellanza del Consigliere Blunda Daniela (GRUPPO Misto), prot.n° 0021368 del 21/06/2011 avente ad oggetto: “Erogazione EAS”.
Mozione d’indirizzo sulla delibera di G.M. n° 150 del 14/06/2011 e sulla delibera di G.M n° 158 del 14/06/2011., prot. n° 0021404 del 21/06/2011.
Approvazione Rendiconto Esercizio finanziario 2010.
Modifica degli artt. 12 e 13 del regolamento del servizio di nettezza urbana.
Approvazione Regolamento della biblioteca multimediale “Barbara Rizzo, Giuseppe e Salvatore Asta”.
Regolamento dei Diritti di Segreteria, Diritti di Istruttoria SUAP e rimborso spese.
Controllo finanziario enti locali ai sensi dell’art. 1 c. 168 della l. 266/2005; bilancio di previsione Esercizio Finanziario 2010. determinazioni consequenziali.
Modifica degli artt. 3 e 12 del Regolamento della tassa rifiuti solidi urbani.
Proposta di concessione di una civica benemerenza Costantiniana al gonfalone della Città di Castellammare del Golfo.
Approvazione del programma triennale delle Opere Pubbliche 2011/2013 e dell’elenco annuale 2011.
Approvazione del Piano delle alienazioni e valorizzazione dei beni immobili di proprietà comunale, ai sensi dell’art. 58 D.L. 112/2008 convertito con modificazioni nella Legge n° 133/2008-anno 2011.
Approvazione bilancio di previsione Esercizio Finanziario 2011, Bilancio pluriennale 2011/2013 e relazione previsionale programmatica.

Questi imbecilli governano l’Italia

Tiro alla fune alla festa della Lega, la corda si spezza sul Ticino, 30 feriti

La manifestazione organizzata dal Carroccio tra le sponde lombarda e piemontese
Il cavo teso attraverso il fiume ha ceduto facendo cadere tutti i lombardi

Sono una trentina, secondo quanto si è appreso sul posto, i contusi e due le sospette fratture fra i militanti leghisti caduti a terra oggi pomeriggio, quando alla festa della Lega di Sesto Calende, si è spezzata la fune che era stata tesa sul Ticino per la sfida tra le due sponde. Tra i feriti il segretario regionale Giancarlo Giorgetti. La manifestazione lungo il fiume si è poco dopo conclusa, ovviamente più in fretta di quanto previsto.
da La Repubblica

A Castellammare vogliamo essere secondi ad Udine ?

Leggo su La Repubblica che il Comune di Udine, pioniere in Italia, ha deciso di mettere il web 2.0 a servizio dei cittadini e che i risultati sono eccellenti.
“ePart” si chiama il servizio, che significa “electronic partecipation”, e che consiste nella possibilità per i cittadini non solo di segnalare i problemi, ma di seguirne l’iter che porta alla loro soluzione.

La segnalazione del disservizio parte sul web ed arriva in tempo reale all’attenzione dell’ufficio competente, viene valutata e approvata e nel giro di pochi giorni una squadra interviene sul campo e risolve il problema. Il tutto, dal giorno della segnalazione, fino al momento della soluzione, viene segnalato sul sito.

“L’idea viene dal mondo anglosassone, ma è un’azienda del Sud, la Posytron Engineering di Reggio Calabria, ad averla sviluppata in Italia. Come spiega il Ceo, l’ingegner Alberto Muritano: “La nostra idea è quella della e. partecipation, di trovare cioè un modo per consentire ai cittadini di partecipare attivamente alla vita del comune. Tutti possono intervenire e segnalare delle criticità: una buca sulla strada, un lampione rotto, le strisce pedonali sbiadite, il frigorifero abbandonato per strada; e contemporaneamente tutti possono controllare l’efficienza della pubblica amministrazione perché sul sito si può vedere quanto tempo passa tra la segnalazione e la presa in carico”. Il sistema ePart consiste in un software che viene venduto in abbonamento e il prezzo è in funzione del numero di abitanti della città che ne fa richiesta: tremila euro per 10 mila persone; ventimila per 100 mila abitanti; sessantamila per un sistema che deve servire 400 mila cittadini.

A Udine quasi la metà delle segnalazioni riguarda la manutenzione delle strade; quasi il 12 per cento la segnaletica; l’11 i rifiuti, fino a scendere allo 0,7 di fastidi legati al rumore. “La gestione tradizionale – racconta Antonio Scaramuzzi, da dieci dirigente dei servizi informativi e telematici del comune di Udine, dunque spettatore del “prima” e del “dopo” – era spesso lenta e inefficiente. Adesso siamo tutti sulla pubblica piazza e tutti dobbiamo essere più responsabili e trasparenti, siamo insomma “obbligati” a prenderci cura della città, pena il calo della fiducia”. Con grande, pare, soddisfazione. Come racconta la cittadina-collaborativa Margherita Timeus: “Per me è stata una grande ed entusiasmante scoperta. Su un campo di tennis del Comune c’era la rete rotta e il paletto arrugginito [solo questo ?: nota di stupore di Diarioelettorale]; sono andata sul sito del Comune ed è stato come fare un videogioco. Vai con la freccia sulla mappa, spieghi cosa non va, se vuoi mandi anche la foto. In un paio di giorni la rete era riparata e io, cittadina, mi sono sentita importante“.”

Ad Udine i cittadini sono soddisfatti, e si sentono importanti. Ad Udine dirigenti ed amministratori si preoccupano del calo di fiducia.

E a Castellammare?

A Castellammare non sembra proprio che la pubblica amministrazione si sia tuffata nel web 2.0 ma forse neppure nel web 1.0 e forse neppure nell’idea stessa di pubblica amministrazione quale servizio.

Tuttavia noi, zoticoni del web, ci ostiniamo a segnalare, con i mezzi di cui disponiamo, ciò che riteniamo dovrebbe urgentemente essere attenzionato dalla pubblica amministrazione, non mancando qui di ricordare le precedenti segnalazioni a quanti tra loro in passato fossero stati distratti e che già ci eravamo premurati di segnalare qui , qui e qui per richiamare solo le ultime.

Repubblica di Castellammare del Golfo

Repubblica di Castellammare del Golfo

Accade in Sicilia

Accade in Sicilia

Castellammare del Golfo ... 15 giugno 2011

Non c'è problema !

Castellammare del Golfo 15 giugno 2011

Non c'è problema !

Castellammare del Golfo - 15 giugno 2011

Non c'è problema !

A Mazara del Vallo dopo la bocciatura del bilancio si va verso la sfiducia del Sindaco

Prima gli hanno bocciato il bilancio ed ora si preparano a sfiduciarlo con una mozione di sfiducia nei suoi confronti che, se approvata, porterebbe al decadimento di sindaco e consesso.

Lui, il sindaco di Mazara del Vallo onorevole Nicola Cristaldi, co-coordinatore provinciale del partito di Berlusconi assieme al senatore Antonio D’Alì, da un lato accetta la sfida e dall’altro manifesta le sue paure assumendo un atteggiamento minaccioso:

“Prendo atto della decisione dell’opposizione di presentare in Consiglio Comunale la mozione di sfiducia, derivante dal fatto che la stessa opposizione ha in Consiglio Comunale la maggioranza. Tale maggioranza altro non è che il frutto di un escamotage tendente a rendere vana la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini mazaresi che con quasi il 70% dei consensi ha votato per Cristaldi e per il suo programma. L’ opposizione – continua Cristaldi – ha ottenuto 21 consiglieri su 30, sufficienti per presentare ed approvare una mozione di sfiducia nei confronti della mia Amministrazione. Nessuno però pensi di fare il furbetto, immaginando di presentare una mozione di sfiducia certo di non avere i numeri necessari per farla approvare. In tal caso – conclude il Primo Cittadino – la mia coalizione sarebbe pronta, in linea tecnica, ad andare in soccorso dell’opposizione per il raggiungimento dei voti necessari. In guisa tale che si vada a nuove elezioni nelle quali potrò dire che oltre alla mia elezione è necessario votare per i consiglieri della coalizione che mi sostiene

L’iniziativa della mozione di sfiducia è stata accolta favorevolmente dal consigliere provinciale dell’Mpa progetto Sud, Silvano Bonanno, secondo cui “la difficile situazione politico-amministrativa” in città “impone una scelta obbligata”, cioè che si svolgano nuove elezioni. Bonanno auspica, quindi, “che tutti i consiglieri comunali firmino la mozione di sfiducia al sindaco Cristaldi”.

Il Partito democratico, in una nota firmata dal presidente Giovanni Palermo, dalla Agate e da Asaro ha ribadito “la propria linea atta a dimostrare il fallimento politico e amministrativo dell’amministrazione guidata dal sindaco Nicola Cristaldi e propedeutica all’apertura di una nuova fase di costruzione e di guida di una seria alternativa all’attuale amministrazione”.

«Non si può più permettere che la nostra città continui ad essere prigioniera del mal governo. Ci faremo promotori e primi firmatari di una mozione di sfiducia al sindaco di Mazara del Vallo. Dimostreremo il fallimento politico e amministrativo dell’amministrazione Cristaldi e la nostra azione sarà propedeutica all’apertura di una nuova fase di costruzione e di guida di una seria alternativa all’attuale amministrazione» è quanto hanno dichiarato i dirigenti del Partito Democratico nell’annunciare l’intenzione di presentare la mozione di sfiducia.

Si resta in attesa di capire se anche il resto delle forze di opposizione in consiglio farà le medesime valutazioni, già nei mesi scorsi alcuni consiglieri dell’opposizione, avevano iniziato a raccogliere le firme per una mozione di sfiducia ma poi non se ne fece nulla.

Giova ricordare che qualora passasse in consiglio comunale la mozione di sfiducia, si andrebbe a nuove elezioni amministrative per la decadenza del sindaco e dell’intero consiglio comunale.

E nel frattempo un altro sindaco del Pdl il marsalese Renzo Carini è sotto sfiducia e quello di Castellammare del Golfo non sembra proprio stare tanto bene.

A marsala benchè fosse stata annunciata dall’opposizione, la mozione di sfiducia per il sindaco è arrivata direttamente dalla maggioranza alla vigilia del bilancio preventivo, presentata dai consiglieri Flavio Coppola, Antonino Genna, Rosanna Genna, vice presidente del consiglio comunale, e Nino Alagna.
L’atto è stato depositato in segreteria e il primo firmatario Flavio Coppola ha invitato gli altri consiglieri a firmarla.

Chi guarda da fuori provincia potrebbe anche ritenere che la barca berlusconiana in provincia di Trapani abbia cominciato ad imbarcare acqua e che rischi di affondare.

E’ probabile che non abbia torto, tuttavia per esserne certi consigliamo di attendere l’avvistamento dei primi topi che lasciano la nave.

Come commento non-commento finale vi beccate il trailer originale di “El Topo” di Alejandro Jodorowsky (Messico 1970) che ebbi modo di vedere al mitico Cinema Finocchiaro di via Roma a Palermo nei primi anni 70′.

 

***

Alejandro Jodorowsky

nacque nel 1929 in Cile, figlio di immigrati ebreo-ucraini.
Si trasferì nel 1953 a Parigi, dove fondò con Fernando Arrabal e Roland Topor il movimento di teatro Panico.
Jodorowsky è stato per diverso tempo allievo ed assistente di Marcel Marceau, fino ad arrivare ad esserne il più stretto collaboratore. Per Marceau scrisse Il fabbricante di maschere, La Gabbia, Il divoratore di cuori, La sciabola del samurai e Bip venditore di ceramica.
Oltre che direttore di teatro, è autore di pantomime e pièce teatrali, di romanzi e fumetti.

La notorietà di Jodorowsky però è dovuta in larga parte ai film da lui diretti, dei quali ricordiamo Il paese incantato, dall’omonima opera per il teatro di Fernando Arrabal, El Topo (1971) che lo rivelò al pubblico internazionale, La montagna sacra (1973) e Santa sangre-Sangue santo (1988).
El Topo e La montagna sacra, in cui apparve anche come interprete, sono caratterizzati da un surrealismo provocatorio, grondante di orrori e magia. S
anta Sangre segnò il suo ritorno al cinema dopo alcuni anni di inattività. Il film, ispirato ad una storia vera, è carico di motivi psicanalitici.
Ritorna al cinema con Tusk, nel 1979, un curioso lungometraggio girato in India.
Sfortunatamente il produttore di Tusk fece bancarotta e Jodorowsky versò un periodo decisamente poco felice, arrivando suo malgrado a chiedere retribuzioni per la lettura dei tarocchi.
Nel 1991 ha girato Il ladro dell’arcobaleno con Peter O’Toole e Omar Sharif; nel 2005 ha interpretato Ludwig van Beethoven in Musikanten di Franco Battiato e successivamente, nel 2007 è tornato a recitare per l’artista catanese in Niente è come sembra.

El Topo

In spagnolo, “la talpa” è un film violento e allegorico, diretto, scritto e interpretato da Jodorowsky.
Il film, considerato un cult movie, è caratterizzato da strane vicende e strani personaggi, dall’impiego di attori mutilati e nani, da grandi dosi di simbolismo cristiano e di filosofia orientale.
Il protagonista del film, El topo, è alla ricerca incessante del senso della sua vita.
Tutta la complessa trama la trovate qui

A piedi si può … a Firenze

Firenze ha varato e sta attuando, tra i mugugni di tanti e l’entusiasmo di molti, uno dei più vasti piani di pedonalizzazione del centro urbano.
E’ un’area di circa 6 ettari ovvero se siete deboli nelle conversioni potete immaginare un’area rettangolare di 200 metri per 300 metri che viene restituita ai cittadini che apprezzano la possibilità di girare in centro storico, ed assaporare l'”effetto città” (e che città) non disturbati dal via vai delle auto.

Sono oltre 40 le strade che hanno cambiato senso di marcia, consegnando un volto praticamente nuovo alla viabilità dell’intera città.
A sorvegliare le nuove aree pedonali ci sono circa 100 vigili nelle oltre 40 strade che hanno cambiato senso. 12 presidi fissi e 3 pattuglie che girano all’interno dell’area.

Tra favorevoli e contrari il sindaco, Matteo Renzi, ha dato ufficialmente lo stop ai motori, per quella che lui ha definito “una rivoluzione culturale” che “consentirà di rilanciare” Firenze come “modello di città sostenibile nel mondo“.

Tra i favorevoli Legambiente che già dalle 9,0 in piazza Pitti ha organizzato un presidio.
Intorno alle 11 in piazza Pitti è sbarcata la protesta dei contrari in particolare i disabili.
Per loro nel piano sono stati individuati posti auto a ridosso di piazza pitti e via Tornabuoni, ma loro chiedono di poter attraversare l’Oltrarno in auto.

Riassumiamo qui, dal sito del Corriere Fiorentino, le regole che vengono applicate nella complessità delle situazioni che si presentano in una operazione di pedonalizzazione così vasta:


ISTRUZIONI PER L’USO
Le sette regole della pedonalizzazione
Ecco come funzionano gli accessi nelle aree pedonali e come cambiano le regole per i cittadini

Il «manuale» della pedonalizzazione è tecnicamente una delibere di 10 pagine, con tutti i dettagli di sensi di marcia che cambiano, strade vietate al traffico e nuovi percorsi per il traffico. Tutto quello che bisogna sapere può essere riassunto in sette regole. Eccole

1 Residenti I residenti in Oltrarno, all’interno del triangolo via Romana, via dei Serragli e lungarno Guicciardini, fanno parte di un nuovo settore della zona a traffico limitato che si chiamerà ztl A+. Il passaggio da piazza Pitti, via Tornabuoni e Por Santa Maria è consentito soltanto a coloro che abitano dentro le aree pedonali, ma soltanto in due finestre orarie (la mattina dalle 6 alle 9 e la sera dalle 18 alle 19.30). Per accedere alla ztl A+ i cittadini possono transitare su lungarno Acciacioli ponte Santa Trinita-lungarno Guicciardini. E nella direzione Stazione possono passare da via del Moro e via della Spada.

2 Passi carrabili e autorimesse Chi è possessore di un passo carrabile nelle aree pedonali di Por Santa Maria, piazza Pitti e via Tornabuoni (circa una sessantina di cittadini) non perde il diritto al transito. Può dunque passare dalle zone pedonali senza alcun limite orario. Non ci sono divieti neppure per i clienti dei garage della zona, come ad esempio il parcheggio in via delle Terme, accanto a Por Santa Maria.

3 Taxi e ncc I taxi non possono passare nelle zone pedonali, quindi è divieto assoluto per piazza Pitti, Tornabuoni e Por Santa Maria, come per piazza Duomo. Ad eccezione della «staffa» di avvicinamento via Marsili-Pitti-sdrucciolo de’ Pitti. Ma in compenso possono passare dalle zona a traffico limitato (ztl A e ztl A+) e inoltre dalle zone pedonali di tipo B, come ad esempio in Borgo San Jacopo con senso di marcia invertito. Altro percorso è quello da via della Vigna Nuova (con senso di marcia invertito) verso via degli Strozzi, che consente di portare i clienti dell’Oltrarno verso la zona di Santa Croce.

4 Alberghi I clienti degli alberghi in piazza Pitti, via Tornabuoni e Por Santa Maria possono passare dalle zone pedonali soltanto se in possesso di prenotazione presso l’hotel, come nel caso della pedonalizzazione di piazza Duomo. Da una prima analisi condotta dal Comune emerge che gli alberghi non sono numerosi e non è escluso che in futuro possano essere individuati dei percorsi obbligati per evitare i troppi passaggi dalle aree a piedi.

5 Disabili Anche i portatori di handicap non possono accedere agli spazi pedonali. Ma per garantire comunque l’accesso a queste aree, disposto per legge, sono individuate delle zone di sosta adiacenti, come è successo per piazza Duomo dove è stata creata una zona di attraversamento da via Ricasoli piazza Duomo-via dei Servi. Inoltre i disabili possono passare da tutte le aree pedonali di tipo B, compreso il percoso da via della Vigna Nuova.

6 Motorini e carico-scarico I motorini sono vietati in tutte le aree pedonali di tipo A, ovvero via Tornabuoni, Pitti e Por Santa Maria. E non possono passare neanche da quelle di tipo B, come via della Vigna Nuova. Ma possono circolare in entrambi i settori della ztl (A e A+). L’accesso nelle aree pedonali è consentito ai furgoni che riforniscono i negozi e ai corrieri che fanno le consegne, ma soltanto nella fascia oraria 6-9.

7 Emergenze Le forze dell’ordine e i mezzi di soccorso possono transitare sempre dalle aree pedonali con i dispositivi di allarme inseriti. Per il momento non sono installati dispositivi per bloccare le strade (ad occuparsi dei controlli è la polizia municipale) ma in futuro arriveranno i pilomat a protezione delle aree pedonali, e i mezzi di emergenza saranno dotati del sistema elettronico per la scomparsa dei dispositivi, come attualmente è previsto per via Martelli o per la piazzetta di Sant’Ambrogio.”

Qui il link al sito del Comune di Firenze in cui si illustrano con numerosi documenti i perchè e le modalità di attuazione della pedonalizzazione

Un “uno due” per il senatore d’Alì

Tempi duri per il senatore trapanese del Pdl Antonio D’Alì, coordinatore del partito di Berlusconi in provincia di Trapani, ex sottosegretario all’Interno e oggi presidente della commissione Ambiente del Senato.

Prima nei giorni scorsi la chiamata a deporre il prossimo l’11 luglio, nell’ambito del processo a carico dell’imprenditore Tommaso Coppola e di altre 9 persone coinvolte nell’operazione «Cosa Nostra Resort» su richiesta del Pm Tarondo il quale intende approfondire alcuni aspetti relativi alla posizione del sindaco di Valderice Camillo Iovino, chiamato a rispondere dell’accusa di favoreggiamento.
Infatti Onofrio Fiordimondo, nipote dell’imprenditore Tommaso Coppola aveva riferito di essere stato incaricato dallo zio di contattare Camillo Iovino, sindaco di Valderice, affinché parlasse con il senatore Antonio D’Alì.
Il Coppola, che all’epoca si trovava già in carcere, intendeva ottenere garanzie in relazione alla fornitura di materiale, da parte di una sua azienda, per alcuni lavori al porto di Castellammare del Golfo.
La polizia, nel corso delle indagini, ha sequestrato una lettera inviata alla nipote, Caterina Fiordimondo, con cui l’imprenditore incaricava il nipote di contattare Iovino affinché parlasse con il senatore.
Se La donna ha confermato la circostanza smentendo qualunque contatto, e la circostanza è stata negata anche dal sindaco, così non ha fatto Onofrio Fiordimondo il quale ha dichiarato di avere contattato Iovino e di avere poi ricevuto rassicurazioni.
Per i giudici chi può chiarire la vicenda è proprio il Senatore D’Alì.

Poi ieri la notifica della Procura antimafia di Palermo dell’avviso di chiusura delle indagini il quale potrebbe preludere ad un rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa.
D’Alì avrà ora 20 giorni di tempo per produrre eventuali prove difensive, chiedere altre indagini o chiedere di essere sentito dal magistrato.
In precedenza per ben due volte i pm avevano chiesto l’archiviazione, sempre respinta dal gip che aveva chiesto ulteriori accertamenti.

Tra gli elementi acquisiti dalla Procura distrettuale antimafia vi sono le dichiarazioni dell’ex prefetto di Trapani, Fulvio Sodano, trasferito ad Agrigento, essendo D’Alì sottosegretario all’Interno e dopo che il Prefetto aveva scoperto e sventato il tentativo di Cosa Nostra di ritornare in possesso di un’azienda ch’era stata sequestrata al boss Vincenzo Virga.
Sodano indicò in D’Alì il promotore del suo trasferimento e per tali affermazioni è stato querelato dallo stesso D’Alì.
Nelle indagini sembra confluiscano anche le dichiarazioni del pentito Francesco Geraci (il tesoriere di Messina Denaro), che ha raccontato la vicenda del passaggio di un terreno dei D’Alì a Castelvetrano, Vincenzo Sinacori, e le dichiarazioni dell’imprenditore Nino Birrittella.

In una nota su Facebook Samdra Amurri e Rino Giacalone riassumono la vicenda così:

“Le indagini per sostenere il reato di concorso esterno in associazione mafiosa a carico del senatore del Pdl, ex sottosegretario all’Interno e attuale presidente della Commissione Ambiente, Antonio D’Alì, sono arrivate a conclusione. Entro venti giorni il senatore potrà chiedere di essere interrogato dai pm della Dda palermitana Andrea Tarondo e Paolo Guido così come potrà depositare memorie, poi i magistrati decideranno se chiedere il rinvio a giudizio. Ipotesi, vista la mole di prove fornite dalla pubblica accusa, alquanto credibile. Un anno fa il Gip Antonella Consiglio aveva rigettato la richiesta di archiviazione ordinando ulteriori indagini che hanno prodotto nuove prove a carico di D’Alì. Soprattutto in merito ai rapporti del parlamentare del Pdl con la famiglia di Matteo Messina Denaro. Neppure un mafioso qualsiasi, che già desterebbe qualche perplessità, ma addirittura l’attuale capo di Cosa Nostra.

IL BOSS È STATO campiere dei D’Alì fino alle stragi del ’93 quando si diede a una latitanza che prosegue indisturbata anche grazie alle protezioni politiche di cui gode esattamente come risulta dal pagamento da parte dei D’Alì al boss così come pattuito dal contratto di lavoro. Poi c’è la storia della vendita a Messina Denaro del terreno in contrada Zangara di proprietà dei D’Alì. Contorni svelati anni dopo dal collaboratore di giustizia Francesco Geraci prestanome di Totò Riina.Geraci racconta che si trattò di una vendita fittizia e che fu proprio lui a riavere indietro i soldi “pagati”, andando a prenderli presso la sede della banca Sicula di Trapani. Geraci ha detto che D’Alì, all’epoca non ancora senatore, era presente alla stipula dell’atto e che il fratello Pietro, anche lui dirigente della banca, provvedeva alla restituzione del denaro della vendita. Bene, questa verità oggi trova riscontro anche nella testimonianza del fratello di Francesco Geraci. Ma c’è anche un altro capitolo interessante ed è quello relativo ai lavori nel porto di Trapani per le gare della Coppa America del 2005. Cento milioni di euro spesi in un battibaleno tra gennaio e settembre del 2005. Un meccanismo che secondo l’accusa richiamerebbe alla memoria il metodo della famosa “cricca”, in quanto a mettere il cappello sulle operazioni sarebbe stato l’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso, uomo molto vicino al senatore D’Alì. Sempre secondo le ipotesi accusatorie la mafia riuscì ad infiltrarsi indisturbata, grazie ad appoggi garantiti dall’ex sottosegretario all’Interno D’Alì e da imprenditori di suo riferimento come quel Francesco Morici che si è aggiudicato i lavori più importanti e più cospicui nel trapanese, dalla costruzione della Funivia per Erice, al recupero delle mura di Tramontana; dalla realizzazione delle nuove fognature sino alla costruzione (interrotta) delle nuove banchine del porto. Morici oggi risulta indagato per presunti appalti truccati.

MOLTI FATTI sono stati raccontati dall’imprenditore Nino Birrittella ex patron del Trapani Calcio, che arrestato nel 2005 ha ammesso le sue responsabilità e ha deciso di svelarne delle altre ai magistrati della Dda di Palermo. L’indagine su D’Alì è l’ultimo dei capitoli aperti, quello dei rapporti tra mafia e politica. Nel nuovo troncone di indagini sono stati sentiti i collaboratori di giustizia Vincenzo Sinacori, Francesco Geraci, ex braccio destro del boss belicino Matteo Messina Denaro, e ancora Francesco Campanella, ex presidente del consiglio comunale di Villabate. Molta la carne al fuoco. Come quell’improvviso trasferimento da Trapani – siamo nel 2003 – del prefetto Fulvio Sodano, dopo che questo da autentico servitore dello Stato aveva impedito che Cosa Nostra – anche grazie all’aiuto di un funzionario del Demanio, Francesco Nasca, poi condannato a sette anni – si riappropriasse della Calcestruzzi Ericina, azienda confiscata al capo mafia Vincenzo Virga, Nasca al processo raccontò di aver scritto una proposta di modifica della legge sui beni confiscati e di averla consegnata proprio al senatore D’Alì. Necessità di modifica della legge e trasferimento del Prefetto Sodano di cui, casualmente, discutevano i mafiosi intercettati. E ancora la vendita della banca Sicula di proprietà della famiglia D’Alì alla Comit.

STORIA DI CUI il primo ad occuparsene fu quel capo della squadra mobile oggi questore di Piacenza Calogero Germanà che un commando di Cosa Nostra di cui facevano parte Leoluca Bagarella, Giuseppe Graviano e Matteo Messina Denaro, nel settembre del ’92 tentò di eliminare sul lungomare di Mazara del Vallo. Infine la Procura di Trapani ha acquisito l’intervista alla signora Maria Antonietta Aula, ex moglie del senatore D’Alì pubblicata dal nostro giornale, e in parte da questa smentita, avendo raccolto riscontri significativi agli episodi raccontati da Il Fatto. Tra non molto, insomma, sapremo se il senatore Antonio D’Alì sarà processato per concorso esterno in associazione mafiosa.