Città senza depuratore, l’Ue ci condanna

Anche Castellamamre del Golfo (probabilmente, in considerazione che questo comune non è dotato di impianto di trattamento delle acque reflue), insieme ad altre 100 tra grandi città come Trieste, Reggio Calabria e Messina, e perle del turismo quali Capri, Rapallo, Ischia, Porto Cesareo, Cefalù e Giardini Naxos, ha ricevuto la bocciatura dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
La Corte di giustizia europea ha stabilito due giorni fa infatti che l’Italia ha violato le norme Ue sulla raccolta, trattamento e scarico delle acque reflue urbane non rispettando i tempi stabiliti per la loro applicazione.
I giudici comunitari hanno quindi dato ragione alla Commissione europea che nel 2009 ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Italia per il mancato rispetto delle norme Ue in decine di comuni italiani con una popolazione uguale o superiore ai 15.000 abitanti.
Più che le città sono state bocciate le rispettive reti fognarie, perchè non rispondono ancora ai requisiti fissati nel 1991 per salvaguardare l’ambiente e la salute dei cittadini attraverso un’adeguata gestione delle acque reflue.
Le norme Ue stabiliscono non solo che tutti i centri urbani con almeno 15.000 abitanti devono essere dotati di adeguate reti fognarie e impianti di trattamento biologico delle acque reflue. Ma anche che questi impianti devono essere in grado di far fronte ai carichi derivanti da fattori stagionali, quali il turismo o le piogge autunnali.

La sentenza emessa dalla Corte ribadisce quindi l’obbligo per circa un centinaio di comuni sparsi in tutto il Paese di avviare al piu’ presto le opere necessarie per mettersi in regola con la direttiva Ue. Iniziative che, osservano fonti comunitarie, dovranno essere realizzate “al piu’ presto possibile”: altrimenti la Commissione potra’ avviare una nuova procedura d’infrazione chiedendo stavolta allo Stato italiano, ultimo responsabile della corretta applicazione del diritto comunitario, di pagare delle multe.

Ovviamente la responsabilità è dei comuni interessati, anche se dall’Ue puntano il dito contro l’amministrazione centrale.

L’Unione europea, con la direttiva 271 del 1991, aveva introdotto norme per proteggere l’ambiente dalle ripercussioni negative degli scarichi di acque reflue fissando in particolare al 31 dicembre 2000 il termine ultimo per dotare tutte gli agglomerati urbani con 15.000 o piu’ abitanti di reti fognarie.

Ma stabilendo anche che le acque reflue urbane fossero sottoposte, prima dello scarico, a trattamento biologico.
Nel 2009 la Commissione aveva deciso di aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia dopo aver constatato che decide e decine di comuni non si erano ancora adeguati, ben nove anni dopo la scadenza del 2000, agli obblighi imposti dalla direttiva per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini.

Inaugurato il depuratore in galleria

alla presenza del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini.
No, non quello di Castellammare del Golfo che è ancora in fase progettuale e sà Dio se sarà mai realizzato, nonostante le promesse di finanziamento di Monti e Lombardo, ma quello di Limone del Garda e Tremosine, due piccoli comuni della provincia di Brescia, di cui vi avevo parlato qui.
Da notare che l’Unità d’Italia non è una sciocchezza, e che anche nel civilissimo Nord le opere pubbliche vengono finite ed inaugurate più volte, proprio come qui nel Sud.
E si, tutto il mondo è paese !

L’ex assessore Maria Stella Mangiarotti: “dichiaro di non aver mai utilizzato i mezzi comunali per motivi personali”

L’ex assessore all’ambiente del comune di Castellammare del Golfo, architetto Maria Stella Mangiarotti, dimessasisi la settimana scorsa, per “sopraggiunti impegni personali, ha ritenuto di aggiungere le sue considerazioni alla discussione apertasi nei commenti a questo post.

Tuttavia data l’ampiezza del commento e la qualità dell’intervento ho deciso di farne un post autonomo, con l’avvertenza di cui sopra e l’invito ai lettori a proseguire eventualmente la discussione nei commenti a questo post.

Oggetto: Considerazioni esplicative relative le dimissioni dell’Ex Assessore Maria Stella Mangiarotti.

La Sottoscritta Maria Stella Mangiarotti in qualità di ex Assessore Comunale, desidera che la presente nota venga inserita tra le comunicazioni del Consiglio Comunale, a chiarimento delle motivazioni che mi hanno condotto a presentare le dimissioni da detto incarico;

Avevo deciso in merito all’accaduto che ho vissuto la settimana scorsa e precisamente l’11 luglio 2012, concernente le mie dimissioni da assessore, di ritirarmi di buon grado, come è mio solito fare, senza dilungarmi in spiegazioni che lasciano il tempo che trovano.
In effetti, visto i commenti “DA BAR”, che come al solito non fanno altro che rilevare e ricercare il lato negativo di qualsiasi comportamento, ritengo assolutamente necessario chiarire gli equivoci innescati.
A PROPOSITO DI AUTO….
In primis dichiaro di non aver mai utilizzato i mezzi comunali per motivi personali, nella realtà ho spesso usato il mezzo mia proprietà per recarmi quasi tutte le mattine alle ore 5,30 circa, da quando è iniziato il Progetto Spiagge Pulite, presso le diverse spiagge e i diversi siti ubicati in tutto il territorio comunale, al fine di riqualificarli, perché in stato di abbandono, nello specifico ogni mattina mi recavo presso Cala Marina, presso il Sito posto sotto il Castello, in prossimità della ex vasca Regina, colmo di rifiuti abbandonati e di sterpaglie, mai da nessuno ripulito, in Spiaggia Plaia, che mi assorbiva la maggior parte della mattinata, perché molto impegnativa causa il frequente abbandono dei rifiuti da parte di cittadini incivili, presso l’immobile sito all’interno della Villa Comunale, in fase di ristrutturazione, presso la Cala di Guidaloca e presso l’immobile confiscato alla mafia “PAPIROLANDIA”; Dopo di ché mi recavo presso gli uffici comunali, per la rituale impegnativa attività amministrativa. Inoltre oltre a curare il lavoro realizzato durante la settimana, tramite gli operai facenti parte del “Progetto Spiagge Pulite”, tutte le domeniche supportavo un notevole numero di “UOMINI” CASTELLAMMARESI DI BUONA VOLONTÀ, almeno venti, che si prodigavano per la ristrutturazione, dell’immobile di cui sopra “PAPIROLANDIA”;
Dalla data del 15 di giugno, tutte le domeniche dopo aver ispezionato tutti i cantieri – siti, facenti parte del “Progetto Spiagge Pulite 2012”, allo scopo di portare a buon fine l’impegno che avevo preso nei confronto dell’Associazione Onlus di “Padre Garau”, di riqualificazione dell’immobile confiscato alla mafia “PAPIROLANDIA”, da adibire all’accoglienza di bambini ospitati nei centri gestiti dalla stessa ONLUS, accompagnavo sempre con il mio mezzo personale, i suddetti volontari presso detto immobile, che con la loro grande e sorprendente disponibilità hanno operato, compiendo un lavoro meraviglioso;
Quando per la prima volta siamo entrati all’interno della struttura, ho provato una sorta di sgomento, nel rilevarne lo stato di abbandono, tutto era coperto da un enorme strato di fango e di rifiuti catapultati dall’alluvione passata. All’improvviso mi resi conto di aver preso un impegno troppo grande, eccessivo per le mie capacità e che difficilmente sarei stata in grado di mantenere la parola data in giunta, anche se avevo riferito in tale sede “che ci avrei provato senza alcuna promessa perentoria”, ma subito dopo il primo impatto e il primo sgomento, istintivamente chiesi aiuto alla mia grande fede, all’improvviso, senza che neppure io me ne sono resa conto, costatai che, con naturalezza tutti gli operai del progetto spiagge pulite, incluso il direttore ed il coordinatore dei lavori, che mi accompagnavano erano già lì attivi e orgogliosi di prestare il loro aiuto per i bambini sfortunati; tutti insieme hanno iniziato a rimuovere enormi quantità di fango, hanno ripulito, pitturato le pareti, rimosso rifiuti di tutti i generi e prestato qualsiasi attività necessaria per la buona riuscita dei lavori, … non bastano le parole per descrivere tali interventi…..ancora oggi quando guardo le foto riprese nelle varie fasi lavorative faccio fatica a credere al miracolo effettuato.
Quello che abbiamo fatto, l’abbiamo compiuto con tutto il cuore e nessuno di tutti coloro che continuano e denigrare il nostro ed il mio lavoro, potrà mai togliermi le soddisfazioni provate nel guardare negli occhi quella gente semplice, che con entusiasmo, con la gioia di fare del bene, con orgoglio e con fatica ha operato; Lo definisco orgoglio Castellammarese!
Domenica scorsa alle ore 13,00, mentre molti facevano il bagno presso la baia di Guidaloca, (si sa la Domenica tutti vanno al mare), mi ritrovavo ancora insieme con altri due operai (la maggior parte dei volontari aveva operato fino alle ore 12,00 circa ed era già andata via) ancora intenti a tinteggiare le pareti della cucina, mentre accompagnavo a casa (CON MIO MEZZO) i due ragazzi volontari, ognuno di loro mi raccontava la propria storia e delle difficoltà giornaliere, che devono sostentare, essendo disoccupati, per vivere e per pagare l’affitto di casa, uno di loro zoppicava e strascicava i piedi e mi riferiva che aveva le piaghe ai piedi, per una malformazione congenita e purtroppo non aveva le possibilità economiche per comprarsi le scarpe adatte alla sua malformazione, nonostante le loro sofferenze entrambi si erano prodigati tutta la mattinata senza chiedere nulla in cambio…. in effetti in quel momento nel sentire le loro storie ho provato un senso di vergogna del mio non essere fino a quel momento presente nelle attività di volontariato, quei due ragazzi mi hanno dato una lezione di vita….
Quando nel corso della mia attività amministrativa politica, molti ….vedendomi dibattere tra una problematica ed un’altra, commentavano con la solita frase SUPERFICIALE – “Ma chi te lo fa fare?”.. io rispondevo “l’amore che ho per il mio Paese”, in effetti, a dire la verità la mia attività oltre all’amore smisurato che ho per il mio paese era soprattutto stimolata da quello che questi GRANDI UOMINI GIORNALMENTE MI DONAVANO;
Di tutto l’accaduto che ha poi generato le mie dimissioni, la cosa che mi ha ferita più di tutte e che mi ha lasciato una costante sensazione di amarezza è il non poter più continuare i progetti, che già in buona parte avevo elaborato e che sicuramente avrebbero potuto dare un grande contributo per la crescita del nostro paese;
Ad esempio l’idea del Progetto Spiagge Pulite, rivolto non solo alle spiagge, ma alla salvaguardia dell’ambiente e di tutto territorio, era basato principalmente sui principi di: – massimizzazione delle forze lavoro; – sull’economicità e in ultimo ma non meno importante, era volto a favorire persone con disagi di tipo economico;
Un’idea che è partita in via sperimentale, ma che ha avuto UN GRANDE SUCCESSO! basta recarsi la mattina dalle ore 5,30 alle ore 9,30, presso i siti interessati e verificare la qualità del lavoro effettuato e con quale energia, con quale amore lavorano a tutt’oggi gli operatori, orgogliosi di prestare la loro attività per il proprio paese, sentimento che ho colto in tutti i lavoratori nessuno escluso, inclusi i coordinatori del progetto; sta funzionando anche l’intervento di sensibilizzazione a favore dei fruitori delle spiagge, basta infatti vedere la mattina gli extracomunitari armati di scopa e palette, collaborare insieme ai nostri operatori nel pulire le spiagge!
Questo progetto, visto l’esito assolutamente positivo, potrebbe essere preso ad esempio, anche in futuro per l’esecuzione di lavori di piccola manutenzione, a favore del comune, da eseguirsi durante l’arco di tutto l’anno. Infatti, all’interno della graduatoria selezionata tramite il Bando Pubblico, volto all’assunzione di personale per svolgere lavori di utilità collettiva, sono presenti professionalità di varia qualifica, pertanto ogni lavoratore si è reso disponibile ad operare in sinergia con gli altri prestando alacremente la propria attività, secondo la propria professionalità , in questa fase pertanto sono stati già eseguiti svariati lavori di manutenzione in economia e utili per l’intera collettività, che se eseguiti da ditte esterne avrebbero avuto costi notevolmente più alti, quindi si è avuto un rilevante risparmio per le casse comunali;
Ci tengo a precisare con la presente, che durante l’attività amministrativa politica non ho mai utilizzato mezzi comunali per interessi personali, come riferito da voci pretestuose, piuttosto spesso mi ritrovavo a telefonare con il mio telefono personale anziché quello aziendale, spesso mi sono ritrovata ad acquistare con i miei fondi perfino alcune piante per arredare qualche spazio a verde, o a comprare materiale vario necessario per favorire la continuità dell’attività amministrativa intrapresa, come ad esempio alcuni cestini di rifiuti da collocare all’interno dell’arena delle rose; non ricordo neppure quante volte mi sono ritrovata la notte all’interno del mio studio ad elaborare i progetti e stampare con il mio plotter e le mie stampanti, per potenziare la mia attività amministrativa; In effetti riflettendo, con il segno del poi non ho mai calcolato il dispendio economico che mi costava personalmente per il buon proseguo della mia attività amministrativa; Ma le difficoltà più grandi le ho sostenute quando dovevo operare per interventi urgenti e necessari per la salute pubblica, come ad esempio la rimozione di rifiuti pericolosi e abbandonati, o bonifiche di siti inquinati … e mi ritrovavo a rincorrere tra le voci dei capitoli del bilancio comunale le somme, che spesso erano difficili o quasi impossibili da recuperare, con rammarico ho avuto modo di constatare che l’ambiente ed il territorio, nel nostro comune purtroppo è poco considerato, contrariamente a quanto accade nel resto del mondo, ove si afferma che l’ambiente è il nostro futuro.
Oggi dall’esterno rivivo i momenti trascorsi e mi rendo conto del perché del detto “…le cose funzionano male”, in effetti la mancanza assoluta di serenità all’interno della Struttura Comunale, è un continuo convivere in un ambiente colmo di rivalità e di continue attività conflittuali che sicuramente non incidono e che non hanno inciso fino ad oggi positivamente per il paese;
In conclusione posso dire per quanto riguarda il mio operato, di avere vissuto un’esperienza di vita altamente edificante e l’aver solo minimamente innescato un principio di rispetto per il senso del dovere, è uno dei motivi che mi rendono orgogliosa dell’attiva svolta. Si proprio senso del dovere, fondamento sul quale baso quotidianamente i miei principi di vita, che impartisco quotidianamente ai miei figli, che quotidianamente applico ad ogni espressione del mio lavoro. Il Senso del dovere, dovrebbe essere un principio innato, facente parte di un sistema di valori culturali che se applicati con doverosa oculatezza, possono dare il risultati più inaspettati. Ma la cultura non s’improvvisa, è un processo lungo e di continua ricerca, proiettato verso mete sempre più. Non credo pertanto che per presenziare ad una riunione istituzionale, anteponendo ancora una volta il senso de dovere alle esigenze familiari e personali debba rinnegare le enormi soddisfazioni avute, augurandomi che le mie dimissioni, congiuntamente alle scuse, possano essere da esempio a coloro i quali avrebbero dovuto da tempo abbandonare gli scranni del consiglio comunali, per ragioni culturali ‘alternative’ e diametralmente opposte a quelle che ho appena espresso.

Ex Assessore Architetto Maria Stella Mangiarotti

Quei bravi ragazzi

Quei bravi ragazzi (Goodfellas) è un film del 1990 diretto da Martin Scorsese.
Basato sul romanzo “Il delitto paga bene” di Nicholas Pileggi, il film è stato scritto a quattro mani dallo stesso Pileggi e da Scorsese.
Candidato a 6 Oscar nel 1991, si aggiudicò quello al Miglior attore non protagonista per l’interpretazione del mafioso Tommy DeVito da parte di Joe Pesci, alla seconda collaborazione con Scorsese, dopo Toro scatenato (1980) e prima di Casinò (1995).
Considerato tra i migliori film del regista italoamericano, è stato a più riprese definito come uno dei migliori gangster-movie di sempre.

Si va bene, ma la la notizia di oggi però è questa !

Tangenti sugli impianti eolici

Così ricattavano le imprese

Le indagini si estendono tra Palermo e Trapani. Tra gli arrestati l’imprenditore alcamese Vito Nicastro. L’inchiesta è partita dalla denuncia di Salvatore Moncada, altro imprenditore del settore al quale era stata chiesta una tangente di 70 mila euro. In manette un funzionario del Genio militare

di ROMINA MARCECA

L’indagine è partita da uno dei più accreditati imprenditori delle energie rinnovabili, Salvatore Moncada. E’ lui il personaggio chiave dell’inchiesta “Broken wings”, sull’affaire eolico a Trapani che ha portato a 5 arresti.

Un sistema di tangenti, hanno scoperto la Procura e gli investigatori del nucleo Spesa pubblica della Finanza, avrebbe strozzato gli imprenditori del settore. E adesso l’indagine getta nella bufera anche la Regione. A Moncada, è lui ad averlo denunciato, sono stati richiesti 70 mila euro per 7 progetti per la realizzazione di altrettanti parchi eolici da un funzionario del Genio militare, altrimenti non avrebbe ricevuto le prescrizioni burocratiche per i lavori.
Il funzionario di quell’ufficio – demanio e servitù militare – è Vincenzo Nuccio, finito agli arresti insieme con il figlio Francesco che è ingegnere. Il funzionario che avrebbe ricattato Moncada, sarebbe stato in rapporti di affari con Vito Nicastri, uno dei più grossi imprenditori del settore degli impianti eolici. Nicatsri avrebbe versato uan tangente da 150 mila euro a Nuccio sotto forma di una consulenza (mai realmente effettuata) assegnata al figliodi questi. Lo stesso figlio di Nuccio, poi, è stato assunto in una delle imprese di Nicastri. Nicastri era già stato oggetto di indagini nel 2010 quando gli erano stati sequestrati beni per un valore di 1,5 miliardi di euro. Anche in quel caso Nicastri, che è ritenuto in contatto con il boss latitante Matteo Messina Denaro, era accusato di avere ottenuto illecitamente contributi per la realizzazione di impianti eolici

Gli altri due indagati, che devono rispondere di tentata concussione, corruzione, emissione e utilizzo di fatture false, sono Claudio Sapienza, di Palermo, e Alberto Adamo, di Pietraperzia, nell’Ennese. Quest’ultimo è l’amministratore delegato, ma solo di facciata, della “Esp eolica service srl”, mentre il primo ne è il socio. Di fatto l’azienda, con sede ad Alcamo e operante da anni nel settore delle energie rinnovabili in Sicilia, era controllata da Nicastri e avrebbe beneficiato, grazie al pagamento di mazzette, di illecite agevolazioni nella realizzazione di imponenti parchi eolici.
La Finanza durante le indagini ha anche scoperto che Adamo, Sapienza e Nicastri hanno emesso fatture false per oltre 3 milioni tra il 2006 e il 2008.

da La Repubblica

Mario Seminerio dice che andrà così…

la Spagna finirà con l’avvitarsi: il sistema bancario crollerà sotto il peso delle sofferenze, rendendo ridicola la stima di 100 miliardi di prestiti comunitari per ricapitalizzazione. La disoccupazione aumenterà ancora, rischiando di avvicinarsi al 30 per cento ufficiale; il paese sarà costretto a chiedere di essere salvato dalla Troika ma già oggi, in queste manovre, si intravvedono le stigmate di una distruzione di stampo greco dell’economia spagnola.

Dal momento in cui la Spagna comincerà ad affondare visibilmente, i mercati attaccheranno frontalmente l’Italia, vanificando tutte le misure prese sinora. Ricordiamolo, per i posteri: l’Italia non ha chiesto rinvii del programma di consolidamento fiscale, e già da quest’anno avrà un avanzo primario di finanza pubblica. Non servirà a nulla, date le condizioni generali dell’Eurozona. A quel punto, i tedeschi ed i loro ottusi fiancheggiatori dovranno scegliere se mettere nuovi soldi, nel tentativo di evitare una catastrofe. Un gigantesco monumento alla stupidità, questa Eurozona.“.

Soluzioni ?

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Gli intrappolati, il cortocircuito dell’identificazione tra CIE e carcere

L’Italia degli assurdi, della crudeltà e degli sprechi.

Il 60% degli “ospiti” dei Centri di Identificazione ed Espulsione proviene dal carcere e sconta in pratica una pena supplementare che può arrivare fino a 18 mesi, perché l’identificazione di un clandestino finito in carcere comincia solo alla fine della pena, quando è trasferito in un CIE.
Per svuotare i CIE basterebbe applicare una direttiva interministeriale rimasta lettera morta dal 2007, a causa del conflitto tra la polizia penitenziaria e quella ordinaria che ha garantito di fatto il mantenimento dei centri.
Sempre più inutili, costosi e invivibili, i 13 CIE italiani sono spartiti principalmente fra tre grandi gruppi: Croce Rossa, L’Oasi di Siracusa, una grande cooperativa e Connecting People, un consorzio di cooperative di Trapani. A loro è destinata una spesa di 103 milioni di euro nel 2011, 174 nel 2012 e 216 nel 2013.

In tempi di spending review il Governo Monti potrebbe quindi facilmente evitare queste spese. Ma piuttosto che applicare la direttiva Amato-Mastella il Governo ha deciso di privilegiare le ditte che hanno abbassato la retta quotidiana destinata ai reclusi di questi centri portandola da una cifra media di 45 a 30 euro al giorno. Attraverso questa asta al ribasso, ad esempio, la cooperativa L’Oasi si è aggiudicata la gestione dei Cie di Bologna e di Modena per soli 28 euro al giorno a recluso.

Su questo tema Emma Bonino e i Radicali hanno presentato in un recente convegno al Senato, cui hanno partecipato anche il Ministero dell’Interno Anna Maria Cancellieri e il Ministro dell’integrazione Andrea Riccardi, una semplice proposta: l’applicazione della normativa che esiste già dal 2007, ottenendo per ora la formazione di un gruppo di lavoro apposito convocato dal Ministero dell’Interno sulla riforma dei CIE.

Vi proponiamo l’inchiesta audio-video “Gli intrappolati – Il cortocircuito dell’identificazione tra CIE e carcere”, realizzata da Antonio Mangano per FaiNotizia.it con interviste a Giuliano Amato – ex Presidente del Consiglio, Marcella Lucidi – Avvocato, sottosegretario del Governo Prodi, Simona Moscarelli – Avvocato, OIM, Francesca De Masi – Responsabile sportello contro la tratta CIE di Ponte Galeria e Jean Leonard Touadi – deputato PD.

Castellammare del Golfo, in materia di mafia il Sindaco e la giunta intendono fare sul serio

… ed il consiglio comunale ?

Il sindaco e la giunta con un apposito atto deliberativo hanno fissato “motu proprio” un importante principio in materia di amministrazione della cosa pubblica ed indagini di mafia, che non si possa cio’è essere coinvolti a qualsiasi titolo in indagini di mafia e nel contempo continuare a rivestire il ruolo di amministratori della cosa pubblica.

Questo il comunicato che ne da notizia:

Il sindaco e gli assessori si impegnano a dimettersi in caso di indagini per reati di mafia.

Importante e significativa delibera dell’amministrazione comunale: il sindaco Marzio Bresciani e gli assessori del Comune di Castellammare del Golfo, con una delibera approvata il 4 luglio “si impegnano a rassegnare le proprie dimissioni, ove venissero a conoscenza di essere indagati per reati di mafia”. Con la delibera “il sindaco e gli assessori intendono allontanare dalla istituzione ogni disagio e sospetto e dimostrare trasparenza e disinteresse personale a permanere, pur se indagati, nell’incarico anche nelle ipotesi in cui ciò sia consentito dalla normativa in materia. Pertanto per assicurare esemplarità e onorabilità, il sindaco e gli assessori procederanno a rassegnare le proprie dimissioni ove venissero a conoscenza di essere indagati per reati di mafia”. La delibera è stata votata il 4 luglio e resa di immediata esecuzione perché “in ogni Comune devono sempre albergare legalità e trasparenza oltre che integrità in capo ad ogni amministratore comunale per un sereno vivere sociale ed un ottimale operato amministrativo”. Gli amministratori considerano opportuno che “alle iniziative legislative nazionali e regionali volte a contrastare il fenomeno mafioso, si accompagnino anche, da parte degli amministratori, comportamenti che preservino le istituzioni da sospetti e disagi, particolarmente rilevanti qualora un amministratore sia soggetto ad indagini giudiziarie relative a reati di mafia, anche se non ancora pervenute a rinvio a giudizio o a misure restrittive della libertà personale”.

Si tratta di un gesto concreto, di particolare rilievo, in una realtà quale Castellammare del Golfo, ma il cui significato ed i cui effetti sul piano del costume amministrativo non mancheranno di produrre frutti anche nelle altre realtà locali, in cui operano forti e radicate consorterie mafiose.

Ora si auspica altrettanta risolutezza da parte del Consiglio Comunale che non ha affatto brillato in materia.

Eroe o faccia di bronzo ? la seconda che hai detto !

22 marzo 2011 – I militari della Guardia di finanza di Corsico arrestano il sindaco di Buccinasco (Milano), Loris Cereda, 49 anni, l’assessore ai lavori pubblici Marco Cattaneo (entrambi Pdl), un consigliere comunale, Antonio Trimboli e altre tre persone per presunte tangenti legate agli appalti per alcuni lavori pubblici.

Le accuse a vario titolo sono corruzione e falso in atto pubblico

Buccinasco, 29 novembre 2011 – A 8 mesi dalle vicende giudiziarie che lo avevano visto coinvolto, Loris Cereda, ex sindaco PDL di Buccinasco, incontrava la stampa per aggiornarla sulle sue vicende.

Ora, a distanza di oltre un anno è uscito il video che inchioda quello che pensava che: “il mio arresto fosse dovuto a un accanimento contro di me, che cmq c’è stato perché mi sono esposto più volte contro la malagiustizia delle intercettazioni telefoniche”
http://video.corriere.it/mazzetta-sindaco-buccinasco/5c43d630-c547-11e1-a141-5df29481da70