2012 in review

I folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2012 per questo blog.

Ecco un estratto:

19,000 people fit into the new Barclays Center to see Jay-Z perform. This blog was viewed about 63.000 times in 2012. If it were a concert at the Barclays Center, it would take about 3 sold-out performances for that many people to see it.

Clicca qui per vedere il rapporto completo.

Beppe Grillo venditore: dallo Yomo al Cinque Stelle

Scrive oggi su Facebook, Federica Salsi, consigliere comunale bolognese prima degli eletti della lista “Movimento Cinque Stelle” nella tornata elettorale del 15 e 16 maggio 2011 con 795 voti di preferenza a fronte dei 282 del “miracolato” Marco Piazza arrivato secondo.

Mi ero illusa che il M5S fosse un movimento costruito dai cittadini ma è chiaro che sono stata ingenua. La mia espulsione non è importante come vicenda personale. Diventa però un fatto pubblico perché è l’indice di un Movimento che nell’ultimo anno ha cambiato aspetto e sostanza, tradendo tutti noi. Me ne sono resa conto solo quando le conseguenze della mia presenza a Ballarò mi sono cadute addosso. I cambi di statuto, dei regolamenti e delle procedure che intendevano colpire questa o quella persona si sono allargati a macchia d’olio diventando la somma di qualcosa che adesso ha un’altra natura rispetto a quando eravamo partiti.

Fino a che il Movimento è stato locale questi aspetti non esistevano.

Sono Grillo e Casaleggio ad aver pianifico un disegno fin dall’inizio. E mi rendo conto che è un sistema in cui i cittadini sono usati come pedine e servono al loro disegno non ad altro: a convincere la gente schifata dalla politica dei partiti a comprare un nuovo prodotto, il marchio Grillo. Violando anche il cosiddetto “Non Statuto” del Movimento scritto da Grillo e Casaleggio stessi.

ARTICOLO 4 del Non-statuto: “Il MoVimento 5 Stelle non è un partito politico né si intende che lo diventi in futuro. Esso vuole essere testimone della possibilità di realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi.”

Grillo e Casaleggio non vogliono che altre persone finiscano in tv perché vogliono controllare questo prodotto. La rabbia con la quale il Movimento ha cambiato volto mi preoccupa come cittadina italiana. In questo modo Grillo e Casaleggio aggregano persone con la promessa che le cambieranno le cose. Ma questo Movimento sarà in grado di farlo con la gestione padronale negli ultimi mesi?

Non puoi espellere chiunque la pensi diversamente da te. E’ successo sempre quando le persone sono emerse dal loro ruolo. Grillo ha candidato il Pm Luigi De Magistris al Parlamento europeo e poi lo ha espulso, l’euro-deputato Sonia Alfano che ha fatto la stessa fine, il consigliere comunale di Valentino Tavolazzi e Raffaella Pirini, espulsi anche loro, il consigliere regionale Giovanni Favia e me che come tanti altri meno noti siamo stati allontanati senza un motivo formalmente sensato. Ma la politica si fa insieme agli altri, con le persone. Non la puoi fare da solo o con te stesso allo specchio e pretendere che gli altri siano dei burattini. I problemi piccoli o grandi, come sono quelli del Paese, si risolvono con soluzioni, non cancellando chi non ti sta bene. Se un domani Grillo ha un problema con la sanità italiana cosa fa? Espelle il Ministero della Sanità?

Grillo e Casaleggio stanno anche facendo un uso di internet contrario all’etica della rete. Capisco solo adesso perché gli hacker di Anonymous hanno attaccato il suo blog. In rete le persone cooperano per trovare una soluzione migliore ai problemi e si preferisce essere in tanti perché i tanti possono meglio pensare che una o due persone.
Ora Grillo e Casaleggio stanno usando la rete per creare consenso elettorale, facendo leva sul malcontento che c’è in Italia. Aggregano tifosi utili a mettere una croce sulla scheda elettorale ma che difficilmente si metterebbero a scrivere un progetto di legge o a risolvere un problema. Finite le elezioni il tuo pensiero, che vale già poco adesso varrà ancora meno, perché se la pensi diversamente da lui “vai fuori dalle balle”.

Grillo dice che siamo in guerra, che abbiamo in testa l’elmetto. Ma questa è solo la sua guerra personale per rifarsi dei media che lo hanno escluso. Noi siamo cittadini. Vogliamo trovare soluzioni ai problemi che già abbiamo. Non crearne altri con una guerra. Dalla mia esperienza presumo che il fine di un’azienda privata , come è la Casaleggio Associati sia fare business, fare soldi, perseguire un utile. Mentre il fine di Grillo presumo sia quello di essere al centro dell’attenzione mediatica poiché era stato cacciato dalle TV. E’ tutto legittimo ma questi interessi privati non hanno a che fare con il benessere di noi cittadini. I meccanismi di censura si. Tristemente bisogna dire che gli stessi meccanismi di censura che Grillo ha subito in passato sono gli stessi che applica con noi adesso.

Ma il nocciolo essenziale della questione è capire se il M5S sia diverso nei fatti dai partiti o sia una versione più degradata di essi in cui il programma sono parole vuote, la trasparenza dei conti e delle decisioni (vedi incassi del blog e parlamentarie) non esiste e decidono tutto quei pochi (in questo caso addirittura solo due persone ) che ne sono al vertice attraverso un controllo del marchio.

La mia espulsione e il post sul punto G fanno parlare tanto perché accendono gli animi ma hanno l’effetto di distrarre da altre questioni ben più importanti. Ad esempio il programma del M5S dov’è? Sappiamo che non c’è ancora nessun programma politico se non dei riferimenti orientativi alle 5 stelle polari che abbiamo messo in piedi all’inizio.
Ma non si va al governo discutendo se è giusto o sbagliato partecipare ad un Talk Show. Alle migliaia di persone che hanno perso il lavoro e a quelle che non l’hanno mai avuto parliamo dei Talk Show? Alle persone interessa il progetto per il rilancio economico del paese! Come riusciamo ancor a viverci con le nostre famiglie! Non siamo tutti milionari ma abbiamo problemi concreti.
Ma qual’è questo progetto? Come si realizza? Come si farà a non portare allo sfascio la sanità pubblica? Qual’è la soluzione per la gestione dei flussi migratori? O tutti gli altri temi? Non si sa.
Però sappiamo che i futuri parlamentari del Movimento 5 stelle hanno firmato praticamente una cambiale in bianco per affidare a Grillo, che a sua volta designerà una società di comunicazione, i fondi destinati alla comunicazione dei gruppi parlamentari, ancor prima di conoscere il programma o di scriverlo. Si parla di cifre che si aggirano attorno ai 10 milioni di euro visto il numero di parlamentari. Questa attenzione per le risorse economiche oltre a essere strana, vista la necessità di avere un programma che sarebbe più urgente, è anticostituzionale. I parlamentari sono eletti dai cittadini e non può essere Grillo a decidere chi e come deve parlare. Sarà Grillo a imbeccare i parlamentari e a dire loro cosa e come dirlo e se non saranno d’accordo andranno come dice lui “fuori dalle balle?” E allora a cosa serve il nostro voto se quei parlamentari rispondono a Grillo e non a ai cittadini che li hanno eletti?

Emerge sempre un doppia morale in tutta questa vicenda anche nell’aspetto che mi riguarda e che spiega che c’è qualcosa di fondamentale a non andare nel Movimento. In privato Grillo dice a Dario Fo che il post sul punto G è stato un errore (lo ha riferito il premio Nobel al programma “La Zanzara” di Radio 24) ma in pubblico continua a denigrarmi, l’ultima è che io sto facendo politica per tornaconto. In pubblico alcuni colleghi mi danno la solidarietà per le minacce e gli insulti subiti e in privato partecipano al capannello dove mi si da della prostituta e neanche mi parlano. In pubblico dicono che dobbiamo lavorare insieme e in privato realizzano un video sul lavoro del gruppo consiliare senza di me. In privato Grillo caccia le persone e intanto sul blog dice che se non sono s’accordo se ne se dovrebbero andare.

Il Movimento, che adesso per me è una grande delusione, lo sarà anche per i cittadini italiani. Nonostante la buonafede di tanti, Grillo è finzione.
Ringrazio tutti per la solidarietà e per offerte di candidatura fattemi in lungo e in largo. Ho deciso che al consiglio comunale di Bologna darò vita a un gruppo consiliare. Ma ho bisogno di un ufficio grande per accogliere per un thè tutti coloro che una volta eletti in Parlamento faranno la mia stessa fine, stipendio di 13mila euro permettendo. Scherzi a parte, il mio impegno sarà quello di lavorare, come ho sempre fatto, dalla parte dei cittadini.

da Facebook

“Professionisti dell’antimafia”: Marina Marino

Su Siciliainformazioni la prima parte di una interessante intervista di Salvatore Parlagreco a Marina Marino “professionista dell’antimafia”, questo l’incipit:

Caccamo, Bagheria, Misilmeri, Villabate, Roccamena, Castellammare del Golfo, Campobello di Mazara. E non finisce qui. La proposta di un tour operator nella Sicilia che non avete mai visto? No, è il viaggio compiuto in dieci anni da una urbanista siciliana, Marina Marino, nei comuni sciolti per infiltrazioni mafiose. Un viaggio nella zona grigia, dove vive e vegeta il mitico terzo livello, comandano i colletti bianchi e amministrano anche i contigui, i collusi, i furbastri, quelli che non stanno né da una parte né dall’altra e permettono alle cosche di mafia e del malaffare di prosperare all’ombra delle istituzioni. Una discesa negli inferi, full immersion, che ha fatto di una donna colta, tenace e competente una professionista dell’antimafia, stavolta nell’accezione migliore dell’espressione.

Marina Marino è stata la consulente e il braccio operativo delle commissioni straordinarie che hanno sostituito sindaco, giunta e consigli comunali nei comuni siciliani sciolti per mafia per decreto del Consiglio dei Ministro. Urbanista, originaria di Gela, laureata a Venezia, ha affrontato, faccia a faccia con gli amici degli amici, le questioni edilizie ed urbanistiche delle amministrazioni “infiltrate”, operando nel settore che più di ogni altro le mafie controllano, perché è grazie alla pianificazione del territorio, a un colpo di penna su un foglio di carta, una concessione edilizia che i colletti bianchi fanno la fortuna delle cosche. E’ nell’urbanistica e nell’edilizia che le mafie riciclano i soldi guadagnati illegalmente, investono ottenendo facili profitti, distribuiscono favori, tengono “sotto scopa” la comunità, facendo la fortuna o la sfortuna di amici e nemici.

tutta l’intervista qui

Le “Parlamentarie” è il gioco online del Natale 2012

Se si considera che tra Camera e Senato ci troveremo anche per le elezioni politiche del 2013 ad eleggere 945 (630+315) parlamentari, il dovere (potere) selezionare online tra 1.400 candidati, ne converrete che è solo una scrematura che la community degli “utenti” del sito di Beppe Grillo (proprietario e depositario del marchio M5s), o meglio coloro che tra gli utenti hanno richiesto di votare e sono stati accettati, potranno dire di avere effettuato al termine di queste votazioni online chiamate dal Duo (Grillo-Casaleggio) “parlamentarie”.

Se ritenete che quella dimostrata dal centrosinistra nelle recenti primarie per la scelta del leader dello schieramento per le medesime elezioni è stata una prova di democrazia con alcuni o molti difetti, quella grillina, ne converrete, è solo una caricatura ed anche della più sgangherata della più sgangherata delle democrazie.

L’avere posto il limite dell’iscrizione al 30 settembre 2012 per la presentazione delle candidature (limite posto dal Duo proprietario e non da una qualsiasi assemblea del movimento) ha lo scopo evidente di selezionare non il meglio, quanto i “grillini della prima ora”, i “fedeli alla linea”, così come anche, l’altro requisito dell’essere stati candidati e trombati sotto le insegne del M5s in precedenti elezioni.

In realtà si tratta al solito della risposta, in termini di marketing, che il Duo “deus ex machina” della community ha “dovuto” varare in fretta e furia per rispondere in termini mediatici alle primarie del centrosinistra che, per come era prevedibile, hanno bloccato il trend ascendente, in termini di consenso, del M5s registratosi in seguito al successo del movimento nelle recenti elezioni regionali siciliane, rioccupando, in qualche modo ed in qualche misura i media, prima della pausa natalizia.

Trasparenza, controllo, possibilità di verifica dei dati uguali a zero, ma il vuoto di informazione sarà tutto online.
E vuoi mettere ?