Parole prese in prestito

Broono in un lunghissimo commento a mò di editoriale (che Ernesto Galli della Loggia se lo sogna), ad un post di Jonkind dal titolo “Fear and Hope/6: il culo è di Destra, anche Internet“:

Stralcio:

“… La sinistra per dirti che Berlusconi dev’essere giudicabile come qualsiasi altro cittadino ha bisogno di anticipare il ragionamento con la prova che uguale agli altri non è, altrimenti il ragionamento manco parte perché privo della base fondante.
Per questo non sa muoversi in internet, luogo nel quale quelle differenze sono state eliminate con voto opportunisticamente plebiscitario da parte degli stessi ai quali ogni volta che si rivolge chiede di appoggiarsi per capire cosa sta dicendo loro.

La destra al contrario ha bisogno che quelle prove non ci siano per poter persuadere la gente a muoversi come un corpo unico, figura diametralmente opposta a tanti che si muovono come uno solo, sperando che la pratica dia risultati.
Demagogia e populismo hanno vita facile solo dove l’uguaglianza è percepita come oggettiva e data in partenza, non dove viene presentata come meccanismo necessario per una convivenza organizzata con elementi che uguali non sono.

Sbaglia chi dice che FI sia un partito con potere centralizzato.
Quello è il PD, che infatti nonostante le contestazioni non sposta di un centimetro il suo leader.
FI è Berlusconi perché Berlusconi è ognuno dei suoi elettori per scelta autonoma dei suoi elettori.
Non è la sinistra che vende ai suoi operai il cachemire dicendo loro che è necessario per sedersi ai tavoli intorno ai quali li difenderà, è la destra che dei suoi operai indossa, lei, l’elmetto, dando loro l’idea che il suo difenderli è cosa oggettiva e data in partenza per il semplice fatto che avendo lo stesso elmetto i problemi sono i medesimi e non vedo perché non pensare che un operaio non dovrebbe fare gli interessi degli operai.

Dove non ci sono differenze la destra, questa destra, può candidare alla presidenza della repubblica pure il mago zurlì, certo di non trovare a sinistra, questa sinistra, nessuno vestito in maniera distante dal suo elettorato medio quel meno che basta per batterlo.

In internet c’è chi ha provato il successo l’autorevolezza e la fama senza aver spostato la sua condizione economica né intellettuale di un solo centimetro tra il prima, il durante e il speriamo molto prossimo domani.
Gente mai uscita di casa che oggi si vede come una concreta minaccia al giornalismo, gente mai cagata alle feste che oggi le organizza e le riempie pure, gente che contesta, dallo stesso livello, filosofi e pensatori, gente che organizza primarie nei suoi commenti e poi va anche alla sede del partito a lamentarsi del suo non aver ricevuto la chiavetta della macchinetta del caffé, gente che ha smesso di vedere gradini e che vede solo un vastissimo piano orizzontale sul quale stanno tutti e se tutti significa tutti vuol dire che c’è anche lui e se lui è sullo stesso piano di chi ieri gli stava sopra lui ce l’ha fatta e può persino pensare, ragionevolmente a quel punto, di superarlo pure.
La destra su un terreno sul quale accadono queste cose ci costruisce un impero.
La sinistra manco un incrocio con precedenza.

…”

*** – Il grassetto è mio.

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