Bella Trapani

A Trapani una “due giorni” dedicata a Nick, figlio di un emigrante, che incise il primo disco.

Quando ancora si diceva “jass”

E Arbore celebre La Rocca – Il siciliano padre del jazz

TRAPANI – “Non sono in molti a ricordarlo ma tra grandi padri del jazz c’è un siciliano, Nick La Rocca“. Renzo Arbore parla con passione di quella che è unanimente considerato il primo disco di jazz mai inciso, “Livery Stable Blues”, scritta da Ray Lopez e Alcide Nunez e registrata il 26 febbraio del 1917 dalla Original Dixieland Jass Band (il cambiamento in “jazz” avvenne più tardi), il gruppo di New Orleans in cui militavano il leggendario Nick La Rocca e un altro siciliano Tony Sbarbaro.

A Trapani, proprio per celebrare La Rocca e tutti gli altri siciliani che con i loro strumenti hanno contribuito alla nascita del jazz, ci sarà. il 18 e il 19, la terza edizione del “Sicilian Festival of Traditional Jazz and Swing”, presentato proprio da Renzo Arbore, che per l’occasione verrà affiancato da Max Paiella. In due serate verrà proposto un “viaggio in musica”, per raccontare la storia del jazz e dello swing, con il contributo di artisti come Lino Patruno, Jimmy La Rocca (figlio di Nick) David Hansen, Antonella Aprea, Poalo Belli, Mauro Carpi e molti altri ancora. All’interno di questo “viaggio” ci sarà anche spazio per i gruppi emergenti con il Premio Internazionale Nick La Rocca che verrà assegnato il 19 da una giuria presieduta da Claudio Lo Cascio. “E’ una bellissima occasione per raccontare una storia che spesso viene dimenticata”, dice ancora Arbore, “quella di una comunità di coloni siciliani che hanno contribuito in maniera determinante alla nascita del jazz e al suo successo, personaggi come La Rocca, ma anche Louis Prima, Leon Roppolo, e negli anni seguenti Eddy Lang (il cui vero nome era Salvatore Massaro), Joe Venuti, Tony Scott e moltissimi altri. Ed è una storia bella e avvincente che ho raccontato in un documentario che ho realizzato con Riccardo Di Blasi, “Da Palermo a New Orleans” e che presenterò durante le giornate di questo festival a Trapani”.

Era il 1880 quando Girolamo La Rocca, papà di Nick, lasciò la Sicilia alla ricerca di una vita migliore in terra americana. Girolamo trovò la sua nuova patria a New Orleans, dove nacque Nick, che si innamorò subito della musica che si suonava nelle strade e nei locali, imparando a suonare la cornetta, nonostante l’opposizione del padre. Nel 1916 il giovane La Rocca entra a far parte del gruppo di Johnny Stein, che in breve tempo si trasformò nella Original Dixieland Jass (e poi Jazz) Band, dando vita ad una straordinaria carriera di successi e a quello che ancora oggi viene ricordato come il jazz tradizionale, quelo delle origini. “Sono pochi gli appuntamenti in Italia dedicati al jazz tradizionale”, aggiunge Arbore, “e quella di Trapani è una bellissima occasione per far conoscere a molti giovani una musica che è ancora divertente, originale e unica. E che ha nelle sue vene del sangue italiano”.

da “La Repubblica

SUMMER JAZZ FESTIVAL & WORKSHOPS di Castellammare del Golfo: una selezione di foto

A conclusione dell’ottimo SUMMER JAZZ FESTIVAL & WORKSHOPS di Castellammare del Golfo pubblico qui una selezione di fotografie realizzate nelle cinque serate del festival.

Altre foto le trovate qui

SUMMER JAZZ FESTIVAL & WORKSHOPS oggi 15 luglio tre concerti

Sono tre i concerti in programma oggi, venerdì 15 luglio, per il SUMMER JAZZ FESTIVAL & WORKSHOPS di Castellammare del Golfo e per tale ragione l’inizio della serata è anticipato alle 19,15.

Primo gruppo ad esibirsi sarà il PAOLO SORGE – ANDY SHEPPARD QUARTET un quartetto composto da PAOLO SORGE alla chitarra, ANDY SHEPPARD al sax, DIEGO TARANTINO al contrabbasso e FRANCESCO CUSA alla batteria.
Seguirà alle 21,30 un TRIBUTE to MESHELL NDEGEOCELLO con SAMUELE DAVI’ alla tromba, TOTI DI MAIO alla chitarra, e MADDALENA MARTORANA e ELEONORA TOMASINO alla voce.
Chiuderanno i FLY un collettivo che vede riuniti tre fra i più creativi e avanzati jazzisti della scena jazzistica attuale, il sassofonista MARK TURNER, il bassista LARRY GRENADIER e il batterista JEFF BALLAR.

 

schede:

PAOLO SORGE – ANDY SHEPPARD QUARTET

Paolo Sorge è un chitarrista e compositore già da tempo presente sulla scena del jazz contemporaneo nazionale ed europeo. Da circa vent’anni conduce una ricerca trasversale nell’ambito delle musiche d’improvvisazione, coltivando contemporaneamente l’interesse per i linguaggi musicali più diversi, e dedicandosi alla composizione intesa come sperimentazione di vari equilibri possibili tra scrittura e improvvisazione. Nel 2003 ha inaugurato la propria discografia personale con il cd Paolo Sorge TRINKLE TRIO (pubblicato da AUAND), una rilettura quasi cubista in chiave improvvisativa della musica di Thelonious Monk, insieme a Michel Godard (tuba) e Francesco Cusa (batteria), attirando l’attenzione e i consensi della critica specializzata. Con Francesco Cusa ha fondato nel 2004 il movimento artistico ed etichetta discografica Improvvisatore Involontario, con base a Catania. Dagli esordi in Sicilia, passando per una parentesi romana lunga dodici anni, fino al recente ritorno nella propria terra d’origine, Paolo Sorge ha suonato e collaborato con moltissimi musicisti di varia estrazione, tra cui ricordiamo Stefano Maltese, Gianni Gebbia, Michel Godard, Francesco Cusa (Trinkle Trio, Skrunch e altri progetti), Guido Mazzon, Butch Morris (Bologna, Angelica Festival 2006), Ab Baars e Ig Henneman, Keith Tippett, Don Byron, Elliott Sharp. Negli ultimi dieci anni affianca all’attività concertistica e discografica un’intensa attività didattico-divulgativa nell’ambito del jazz e dell’improvvisazione, collaborando con importanti istituzioni pubbliche e private. Da cinque anni occupa la cattedra di Jazz presso il Conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria. Conosciuto da oltre 25 anni come compositore e performer di successo, Andy Sheppard è uno dei pochissimi musicisti Britannici ad avere avuto un impatto significativo sulla scena Jazzistica internazionale, suonando e componendo sia per solisti che per big band che per orchestra da camera. Sheppard ha composto più di 350 opere che comprendono un senso caratteristico e forte del liricismo insieme a un uso personale dei ritmi Asiatici, Africani e Sudamericani. Gli anni più recenti hanno anche visto un crescente interesse per le nuove tecnologie musicali e per i groove da club e il suo lavoro in questa area fa notare un mix ti sottofondi musicali elettronici, frammenti di parole e suoni campionati urbani. Andy Sheppard è stato invitato a comporre per formazioni grandi e piccole di area jazz e classica contemporanea. Le composizioni della sua big band includono lavori con la rinomata UMO Orchestra ( Finlandia); la Bergen Big Band (Norvegia) -inizialmente per una collaborazione tra i Festival di Cheltenham e Vossa – e Voice of the North (Regno Unito). Ha scritto musica per una collaborazione con il sassofonista classico John Harle, e composto View from the pyramids, un concerto per sassofono e piano per la Bournermouth Sinfonietta, premiata al festival di Salisburgo, con Joanna McGregor come pianista solista. Ha composto e registrato con alcuni dei più prolifici artisti del Jazz contemporaneo – Carla Bley, George Russell e Gil Evans.

TRIBUTE to MESHELL NDEGEOCELLO

Meshell Ndegeocello, il cui vero nome è Michelle Lynn Johnson,(Berlino, 29 agosto 68) è una cantante, cantautrice, rapper, bassista, multi-strumentista americana. La sua musica è una miscela di funk, soul, hip hop, reggae, R&B, jazz, rock. Ha ricevuto 10 nominations ai Grammy Awards , avendo contribuito in maniera determinante alla diffusione di quel movimento che il noto produttore della Motown Records Kedar Massenburg definisce alla fine degli anni 90 Neosoul. Il tributo rilegge alcuni brani significativi del suo raffinato stile funk di fusione con altri idiomi, tratti soprattutto da Plantation Lullabies e Peace Beyond Passion, i primi due lavori dell’artista rispettivamente del 93 e del 96 e che hanno reso Meshell un artista di fama mondiale, per l’etichetta Maverick. La band riunita dal batterista Giuseppe Urso vede al basso Dario Deidda, uno dei piu’ grandi specialisti contemporanei di questo strumento e noto per la sua grande versatilità, in grado di servire sempre la musica oltre il virtuosismo tecnico di cui è notoriamente dotato. La songlist prevede l’esecuzione di The way, Mary Magdalene, Free My Heart, Bittersweet, Soul On Ice, Dread Loc, Step Into The Projects ed altri ancora per una serata piena di “groove”. Completano la band, accanto al percussionista Guna, alcuni dei più autorevoli musicisti siciliani di nuova generazione come il chitarrista Toti Di Maio, il trombettista Samuele Davi’, le cantanti Anita Vitale e Maddalena Martorana, il pianista Roberto Brusca.

FLY

Il gruppo Fly è un collettivo che vede riuniti tre fra i più creativi e avanzati jazzisti della scena jazzistica attuale, il sassofonista Mark Turner, il bassista Larry Grenadier e il batterista Jeff Ballard, in una sintesi riuscita e pienamente compiuta tra totale conoscenza del linguaggi improvvisativi, tecnica sopraffina, interazione perfetta tra le rispettive intenzioni musicali di ogni musicista e l’esito espressivo del gruppo nella sua interezza, che risulta caratterizzato da intensità, carisma e rigore inusuali. “Fly sta progressivamente mettendo insieme svariati elementi musicali, tradizioni, storie e misteri,” afferma Turner. “La molteplicità viene presentata in una maniera priva di pretenziosità. In altre parole stiamo lavorando verso il dire qualcosa senza dirlo apertamente, cercando di esprimere la complessità attraverso la semplicità. Parlando su un piano musicale, creiamo dei brani che possono essere ascoltati a vari livelli e da svariati punti di osservazione”. Le origini di Fly risalgono agli anni dell’adolescenza di Grenadier e Ballard nella California settentrionale. I due musicisti apprendevano insieme la musica e suonavano insieme prima di trasferirsi entrambi a San Francisco e successivamente a New York. Lì incontrarono Turner e iniziò una stretta frequentazione. Ma fu solo dopo diversi anni che i tre decisero di formare una band. L’occasione fu un progetto discografico di Chick Corea intitolato “Originations”, un disco collettivo in cui i membri del suo gruppo “Origins” contribuivano con le proprie composizioni. Sin dal suo disco d’esordio nel 1995 come leader, “Yam Yam” per la Criss Cross, e i quattro bei lavori ad esso seguiti per la Warner Bros. (tra cui “On this World”, “Ballad Session” e “Dharma Days”), Mark Turner ha dato prova di essere una voce fresca e vigorosa della scena jazzistica mondiale, collaborando inoltre frequentemente col chitarrista Kurt Rosenwinkel e divenendo in questi anni una delle figure più significative e rigorose dell’evoluzione del linguaggio improvvisativo del sax tenore. Sia Grenadier che Ballard sono da anni ai rispettivi strumenti due tra i personaggi più apprezzati, prestigiosi e popolari della scena jazz mondiale, protagonisti entrambi di numerose collaborazioni di rilievo, il primo con Pat Metheny, Joshua Redman e Brad Mehldau, e il secondo con Chick Corea, Danilo Perez, Brad Mehldau e Joshua Redman, e insieme costituiscono una delle sezioni ritmiche più creative ed elettrizzanti. Il gruppo ha pubblicato nel 2008 con la ECM il suo secondo cd, “Sky & Country”. A dieci anni dai suoi esordi Fly è uno dei progetti musicali più intensamente creativi e rigorosi della scena jazzistica mondiale, capace di dare vita a esiti di valore assoluto continuando a distinguersi per integrità e profondità dalla classe cristallina.

A Castellammare del Golfo riparte il SUMMER JAZZ FESTIVAL & WORKSHOPS

Dopo la pausa di ieri sera per la Rievocazione Storica, riprendono questa sera (14 luglio) i concerti del SUMMER JAZZ FESTIVAL & WORKSHOPS di Castellammare del Golfo con alle 21,30 FLOW il quartetto composto da FABRIZIO BRUSCA alla chitarra, MAURO SCHIAVONE al piano, GABRIO BEVILACQUA al contrabbasso e FABRIZIO GIAMBANCO alla batteria e alle 22,30 lo AARON GOLDBERG-PETER BERNSTEIN QUARTET con PETER BERNSTEIN alla chitarra, AARON GOLDBERG al piano, DARIO DEIDDA al basso elettrico, GREG HUTCHINSON alla batteria.

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FLOW

Nell’ottobre 2010 il pianista Mauro Schiavone e il chitarrista Fabrizio Brusca, due tra i più interessanti musicisti di jazz palermitani, hanno formato il Flow Quartet, nato all’ insegna della ricerca di un perfetto connubio tra composizione e improvvisazione. I due musicisti puntano ad una sintesi stilistica dove musica contemporanea e jazz sono i pilastri portanti. In tali composizioni il contrappunto è l’elemento trainante di una molteplicità di idee che scorrono con naturalezza in un unico flusso creativo.

AARON GOLDBERG – PETER BERNSTEIN QUARTET

Peter Bernstein è uno dei più apprezzati chitarristi jazz della scena mondiale.
Strumentista caratterizzato da un suono accattivante e inconfondibile, Bernstein riesce a esprimere con estrema naturalezza la propria competenza assoluta del linguaggio jazzistico attraverso un fraseggio che mostra un senso del tempo impeccabile e un’avanzata consapevolezza armonica, due qualità immediatamente riscontrabili anche nelle sue doti di accompagnatore, in virtù di un’enciclopedica conoscenza dei rivolti degli accordi e di una grande padronanza delle possibilità espressive del proprio strumento.
Nativo di New York, sulla cui scena è attivo dal 1989, Bernstein ha suonato con diverse figure storiche del jazz come Jim Hall, Lou Donaldson, Jimmy Cobb, Tom Harrell e Lee Konitz, nonchè con suoi pari quali Bill Stewart, Joshua Redman, Diana Krall, Nicholas Payton, Eric Alexander e Larry Goldings.

Aaron Goldberg è uno dei pianisti che si sono messi più in vista negli ultimi anni, grazie anche alle sue partecipazioni in vari gruppi di Joshua Redman e ultimamente con la band di Wynton Marsalis.
Musicista molto solido, dotato di grande articolazione dispiegata in un fraseggio pieno di drive, Goldberg possiede inoltre un forte senso ritmico e un bell’affondo di tocco, che conferiscono alle sue esecuzioni un notevole dinamismo.
Nella sua carriera ha inanellato una lunga serie di prestigiosee collaborazioni, che comprendono tra gli altri Freddie Hubbard, Betty Carter e Nicholas Payton, e ha ospitato più volte nel suo trio musicisti cone Chris Potter, Kenny Garrett e Mark Turner.
Con loro in questo tour italiano il virtuoso Dario Deidda al basso elettrico, che ha collaborato tra gli altri con Mulgrew Miller, Benny Golson e James Moody, e l’eccellente Greg Hutchinson alla batteria, che ha collaborato tra gli altri con Betty Carter, Ray Brown e Roy Hargrove.

13 luglio, SUMMER JAZZ FESTIVAL & WORKSHOPS di Castellammare del Golfo, in standby

Dopo l’esibizione del DARIO CARNOVALE QUARTET con: ALESSANDRO PRESTI tromba, DARIO CARNOVALE piano, PAOLINO DALLA PORTA contrabbasso, LUCA COLUSSI batteria, e della MICHELE HENDRICKS BAND con: MICHELE HENDRICKS voce, ORAZIO MAUGERI sax, RENATO CHICCO piano, PIETRO CIANCAGLINI contrabasso, MARCELLO PELLITTERI batteria, il Summer Jazz Festival & Workshop, cede il passo questa sera alla Rievocazione Storica “Nostra principalissima Patrona”:

L’avvenimento di cui verrà riproposta la rievocazione storica per l’ottava volta sarebbe accaduto il 13 luglio del 1718, durante lo scontro tra Filippo V Re di Spagna e Amedeo di Savoia per il possesso della Sicilia.
Castellammare nella circostanza venne a trovarsi involontariamente al centro della contesa.
Un bastimento da carico spagnolo inseguito da cinque navi inglesi venne a rifugiarsi sotto il castello, il quale prendendone la difesa, con alcuni tiri di cannone, si sarebbe impegnato a respingere le navi nemiche; queste irritate dal danno sofferto, avrebbero risposto all’attacco facendo fuoco con la loro grossa e numerosa artiglieria.
Alla vista dell’imminente pericolo, il popolo, sbigottito e tremante sarebbe accorso ai piedi della sua Patrona, implorando a gran voce il di Lei soccorso.
Che sarebbe arrivato quando dal Monte delle “Scale” sarebbe apparsa la Madonna seguita da una schiera di Angeli che scendono verso la “Marina”.
Questa visione avrebbe spaventato gli Inglesi i quali che abbandonarono il nostro mare dirigendosi verso altri porti.
Tali fatti vengono rappresentati per mezzo di voci narranti, cori e musiche, tra luci, ed effetti pirotecnici, ideati per i luoghi e lo scenario del Golfo di Castellammare, che conferiscono all’intera messa in scena una particolare suggestione.
L’idea chiave dello spettacolo è quella di rappresentare scenicamente i momenti del bombardamento della marina inglese, commentato vocalmente e con adeguato sottofondo musicale; successivamente, la musica introduce l’apparizione dell’immagine della Madonna del Soccorso, contribuendo alla creazione di un’atmosfera particolarmente suggestiva.
La manifestazione si conclude con il corteo dei figuranti in direzione della Chiesa Madre.

In attesa della prossima serata del Festival che avrà luogo il 14 luglio nel consuero scenario di Piazza Castello, vi propongo una selezione di immagini delle prime due serate.

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Su Facebook inoltre trovale una gallery più estesa di immagini delle due serate.

 

SUMMER JAZZ FESTIVAL & WORKSHOPS di Castellammare del Golfo, seconda serata

Dopo le eccellenti esibizioni di ieri sera dello Stefano D’Anna Trio con: Stefano D’Anna sax, Paolino Dalla Porta contrabasso, Gregory Hutchinson batteria e della
Seamus Blake Electric Band con: Seamus Blake sax, effetti, Scott Kinsey piano, tastiere, Tim Lefebvre basso elettrico, Jorge Rossy batteria è ora il turno alle ore 21,30 del DARIO CARNOVALE QUARTET con: ALESSANDRO PRESTI tromba, DARIO CARNOVALE piano, PAOLINO DALLA PORTA contrabbasso, LUCA COLUSSI batteria, e della MICHELLE HENDRICKS BAND con: MICHELE HENDRICKS voce, ORAZIO MAUGERI sax, RENATO CHICCO piano, PIETRO CIANCAGLINI contrabasso, MARCELLO PELLITTERI batteria

schede:

Dario Carnovale Quartet

Virtuoso e vulcanico, con uno straordinario senso della liricità capace di incantare, o di travolgere con una energia musicale assolutamente fuori dal comune.
Il suo ultimo disco Exit for three, uscito il 4 dicembre 2010 e prodotto dall’etichetta giapponese Albòrejazz, ha rapidamente scalato le classifiche dei dischi più venduti in tutto il Giappone.
Nel 2007 ha rappresentato l’italia al meeting internazionale della IAJE diretta da Dave Liebman a seguito della prestigiosa borsa di studio internazionale vinta a Siena jazz l’anno prima. Nel 2008, con il suo trio, ha vinto il primo premio e premio del publico al concorso per nuovi talenti del jazz italiano Chicco Bettinardi. Vincitore nel 2010 del premio come miglior solista dell’European jazz contest, primo premio sempre con il suo trio del Barga jazz contest 2010.
Ha collaborato con grandi artisti del jazz internazionale come Paul Jeffrey, Fabrizio Bosso, Flavio Boltro, Francesco Bearzatti. Ha inciso due lavori a suo nome, Pensieri Notturni live2007 label comar23 e Exit for three dic.2010 label Albòre jazz.

Michele Hendricks Band

Michelle Hendricks, cantante, arrangiatrice e compositrice è una delle più rinomate artiste del jazz moderno.
Nativa di New York e attualmente residente a Parigi.
Salita sulla scena a soli otto anni con suo padre, il grande Jon Hendricks, pioniere del canto “stat” e fondatore del celebre trio vocale Lambert, Hendricks & Ross, dall’età di quindici anni Michele gira l’Europa, studiando danza e teatro a Londra.
Proseguirà i suoi studi musicali a San Francisco, per poi ritornare nella Grande Mela, suonando con Buddy Rich e Stan Getz. Più tardi ritornerà a San Francisco per lavorare nello spettacolo di suo padre, “Jon Hendricks – Evolution of the Blues”, che resterà in scena per più di sei anni. Sempre per Jon, la Hendricks scrive gli arrangiamenti per il disco “Love”, nominato per i Grammy Awards.
Più tardi lascerà la guida del padre, per intraprendere la sua personale carriera, che la porterà a cantare dagli States, all’Europa e in Giappone. Tra le sue collaborazioni: Count Basie, Benny Carter, Benny Golson, Manhattan Transfer, Al Jarreau, Bobby McFerrin, George Benson, Wayne Shorter, Art Blakey, Roy Hargrove, Roy Haynes e Joao Gilberto.

Castellammare del Golfo: SUMMER JAZZ FESTIVAL & WORKSHOPS al via da oggi

Avrà luogo dall’11 al 16 luglio a Castellammare del Golfo il SUMMER JAZZ FESTIVAL & WORKSHOPS

La manifestazione è organizzata dalle Associazioni Caleidoscopio, Culturae ed Ars Nova, unite nella struttura NUOVAMENTE JAZZ – già attiva da anni in programmazioni jazzistiche in varie sedi in Sicilia – che realizzerà quest’anno a Castellammare il festival che si svolge dal 2007 alla Tonnara Bordonaro a Palermo.

La finalità della promozione e della valorizzazione culturale e turistica dei siti in cui vengono realizzate tutte le manifestazioni di NUOVAMENTE JAZZ, e, in questo caso, del territorio di Castellammare, ha dato spunto agli organizzatori per arricchire la proposta, affiancando ai concerti dei seminari di pratica ed interpretazione musicale, che coinvolgono partecipanti da tutta Italia.

Sono stati offerti, infatti, pacchetti turistico-culturali, che, insieme al godimento del territorio, danno la possibilità di partecipatre ad una serie di seminari, workshop e master-classes nell’arco di cinque giorni con docenti di musica di livello internazionale, affiancati da docenti locali in qualità di assistenti, oltre agli 11 concerti serali di grande livello artistico.

Per la sezione workshops per dare più ampio respiro alla manifestazione sono state definite collaborazioni di prestigio con il Conservatorio di Parigi e, attraverso il M° Renato Chicco, con il Conservatorio di Graz. Sono inoltre numerosi i contatti con le maggiori scuole di musica italiane, compresi i Conservatori di Messina, Palermo, Reggio Calabria, Trieste, Vicenza e varie importanti scuole italiane di indirizzo jazzistico.

In particolare due importanti scuole di musica siciliane, quali il C.E.S.M. di Catania e la Scuola Internazionale di Musica PalermoJazz, saranno le principali promotrici della settimana di studi, coinvolgendo buona parte dei loro allievi e mettendo a disposizione le proprie attrezzature.

I corsi, che quest’anno riguarderanno gli strumenti più diffusi (voce, chitarra, pianoforte, contrabbasso, basso elettrico e batteria), si svolgeranno di mattina e avranno la durata di 3 ore giornaliere; gli studenti avranno, inoltre, la possibilità di esibirsi durante le jam session, che si svolgeranno in 3 diversi luoghi del paese, e che avranno luogo nel pomeriggio dopo le 18.00 e oltre la mezzanotte.

L’orario dei corsi è appositamente stabilito per favorire un’atmosfera di ‘campus’, consentendo anche lo svago ed il divertimento.

I concerti che si svolgeranno in Piazza Castello, saranno due al giorno (alle 21.15 e alle 22.45) con l’aggiunta il giorno 15 di un terzo concerto alle 19.15.

Il 13 Luglio i concerti e le Jam sessions non avranno luogo, causa Rievocazione Storiva.

A detta degli organizzatori questa prima edizione del Festival presenta già una notevole caratura artistica che vuole essere il segno dell’impegno perchè il Summer Jazz di Castellammare possa diventare nel tempo un Festival di richiamo internazionale.

Ad esibirsi nella prima serata:

Stefano D’Anna Trio con: Stefano D’Anna sax, Paolino Dalla Porta contrabasso, Gregory Hutchinson batteria ore 21,30 Piazza Castello

Seamus Blake Electric Band con: Seamus Blake sax, effetti, Scott Kinsey piano, tastiere, Tim Lefebvre basso elettrico, Jorge Rossy batteria ore 22,45 Piazza Castello

schede:

Stefano D’Anna Trio

Musicista di marcata sensibilità jazzistica, strumentista in possesso di sonorità e capacità espressive di accesa bellezza messe al servizio di un fraseggio avvincente, Stefano D’Anna da diversi anni è generalmente considerato uno dei più validi esponenti italiani del proprio strumento. Originario di Palermo, definito “uno dei più eleganti sax-tenoristi di generazione matura che il nostro paese vanti, in cui potenza e lirismo, tecnica espressiva e fluidità di fraseggio riescono a combinarsi in maniera brillante e non comune con terrose sfumature mediterranee” da Antonio Terzo su Jazzitalia, e ancora “Stefano D’Anna… è un tenorista ricco di sentimento, vigoroso, pieno di idee” da John Corbett su Down Beat, D’Anna ha collaborato tra gli altri con Ignacio Berroa, JoAnne Brackeen, David Berkman, Emmanuel Bex, Ben Monder, Harvie S, e ha suonato e registrato con i gruppi di Umberto Fiorentino, Stefano Sabatini, Enrico Pieranunzi e Antonio Zambrini. Ha pubblicato a proprio nome tre dischi che hanno tutti ottenuto lusinghiere valutazioni sulla Penguin Guide to CD’s. In quest’occasione suonerà in trio con due grandi musicisti quali Paolino Dalla Porta e Greg Hutchinson. Paolino Dalla Porta è uno dei migliori contrabbassisti di jazz attivi sulla scena italiana ed europea. Musicista sensibile, compositore e eccellente strumentista dalle notevoli doti solistiche, Dalla Porta è inoltre un accompagnatore di rara solidità e consistenza, capace di far suonare al meglio le situazioni musicali cui partecipa definendone con grande eleganza e classe cristallina il sound complessivo. Greg Hutchinson è da diversi anni uno dei più quotati batteristi della scena jazz internazionale. Musicista dal drumming “elegante e danzante”, secondo la definizione del critico Gary Giddins, Hutchinson e ha collaborato tra gli altri con Joshua Redman, Betty Carter, Roy Hargrove, Ray Brown e Joe Henderson.

Seamus Blake Electric Band

Seamus Blake è un musicista ricco di brillanti idee, aperto a molteplici influenze contemporanee ma con forti radici nella storia del jazz, in possesso di un’eccellente tecnica e di un suono carismatico. Sassofonista di doti tecniche e pensiero musicale superiori, che coniuga a una grande sensibilità e a una non comune sapienza espressiva, Blake è unanimemente considerato uno dei migliori esponenti mondiali del sax tenore. Nato a Londra e cresciuto in Canada, da diversi anni risiede a New York, dove ha avuto modo di collaborare tra gli altri con John Scofield, la Mingus Big Band, Conrad Herwig, Alex Sipiagin e Dave Douglas, oltre che di suonare e incidere a proprio nome e come sideman in varie formazioni comprendenti suoi pari quali Chris Cheek, Jorge Rossy, Kevin Hays, Larry Grenadier e Bill Stewart. La sua classe di grande improvvisatore ha ottenuto un importante riconoscimento nel 2002, anno in cui Blake ha vinto il prestigioso Thelonious Monk Award come migliore tenorsassofonista, premio assegnatogli da una giuria comprendente Wayne Shorter, George Coleman e Joshua Redman. Da diversi anni è componente fisso della Mingus Big Band. Ha inciso come leader di propri progetti numerosi apprezzati cd per la Criss Cross, e nel 2008 ha pubblicato con la Jazz Eyes “Live in Italy”, un doppio cd realizzato con registrazioni effettuate a Palermo, Cesenatico e Senigallia nell’ambito di un tour del suo quartetto organizzato tra febbraio e marzo 2007 da Caleidoscopio Jazz Booking. Il cd, co-prodotto da Toti Cannistraro, vede la partecipazione di David Kikoski, Danton Boller e Rodney Green, e ha ricevuto critiche entusiastiche a livello mondiale, tra le quali spiccano le quattro stelle e mezzo assegnategli nella recensione pubblicata da Down Beat Magazine. In questo tour Blake presenta il suo nuovo progetto, una band in cui il suo gusto per l’elettronica e le contaminazione di generi, sempre presenti nel suo lavoro accanto alla perfetta conoscenza della tradizione, trovano una collocazione ideale accanto a tre formidabili e eclettici musicisti quali il pianista/tastierista Scott Kinsey, a lungo collaboratore di Scott Henderson e Gary Willis nella storica band “Tribal Tech”, nonché di Kurt Rosenwinkel e Nicholas Payton, Tim Lefebvre al basso elettrico, che ha collaborato tra gli altri con Chris Potter e Uri Caine, e Jorge Rossy alla batteria, uno dei più creativi esponenti del proprio strumento della scena jazz mondiale, già al fianco tra gli altri di Brad Mehldau, Kurt Rosenwinkel e Paquito D’Rivera.

Perpetuum Jazzile, the rain chorus

Fondato nel 1983 in Slovenia, il coro jazz, “Perpetuum Jazzile”, ricrea la musica (si può continuare a chiamarlo rumore ?), della pioggia in questo brano dedicato all’Africa.
Chiudendo gli occhi potrete vedere il cielo che si fa scuro, la brezza che si alza e le prime gocce. Poi la pioggia scende, prima lieve, poi intensamente, sulla terra, nei viali, sui tetti, giù per le grondaie, tra le fronde degli alberi.

Fondato nel 1983 in Slovenia, il coro jazz, “Perpetuum Jazzile”, ricrea la musica (si può continuare a chiamarlo rumore ?), della pioggia in questo brano dedicato all’Africa.

Chiudendo gli occhi potrete vedere il cielo che si fa scuro, la brezza che si alza e le prime gocce. Poi la pioggia scende, prima lieve, poi intensamente, sulla terra, nei viali, sui tetti, giù per le grondaie, tra le fronde degli alberi.

Francesco Cafiso, un talento siciliano all’insediamento di Obama

Francesco Cafiso, diciannovenne  sassofonista di Vittoria (Ragusa), suonerà, ospite di Wynton Marsalis e della “Jazz at Lincoln Center Orchestra” in occasione della cerimonia di insediamento del Presidente Obama (Presidential Inauguration and Martin Luther King Jr. day), che si terrà il 19 gennaio prossimo nell’Eisenhower Theater at the Kennedy Center di Washington, una delle iniziative che precedono il giorno dell’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti.

Il concerto sarà trasmesso in diretta alle ore 19,00 (ora locale) dalla CNN.

Nato a Vittoria, in provincia di Ragusa, nel 1989, Francesco Cafiso è uno dei talenti più precoci della storia del jazz, aveva solo 13 anni quando fu scoperto da Wynton Marsalis che lo portò ad esibirsi al Lincoln Center di New York e in tutto il mondo, ma ha collaborato anche con Joe Lovano, i Manhattan Transfer, Bob Mintzer e altre star nazionali e internazionali.

Wynton Marsalis, lo ascoltò al festival di Pescara mentre suonava in duo con Franco D’Andrea e lo volle al suo fianco per il proprio tour europeo del 2003.  Fu il primo anello di una catena di fondamentali esperienze internazionali.  Nel gennaio 2004 Cafiso è a New York, dove riceve l’ambito International Jazz Festivals Organization Award davanti a una platea composta dal gotha dei più importanti musicisti e promotori del settore.  Suona all’Hotel Hilton accompagnato da un trio di eccezione (James Williams, Ray Drummond e Ben Riley), alla Carnegie Hall e al prestigioso Lincoln Center.

Tornerà ripetutamente negli Usa, non solo a New York ma anche a New Orleans, a perfezionare l’inglese nella città dove è nato il jazz e dove è accolto come un consanguineo dall’intera famiglia Marsalis.

Nell’ultimo periodo ha avuto ancora tempo di girare l’Europa, magari per partecipare (e vincere) la World Saxophone Competition a Londra o suonare, per il cinquantesimo della morte di Charlie Parker, al festival di Terassa, in Spagna, senza contare una puntata a Melbourne 

 

sopra Francesco Cafiso  “live” nel 2005 a Marciac, in Francia al “Charlie Parker Legacy concert, a tribute to Bird”, sotto in un’intervista di startnews.it