Un pesce di nome “Viola di mare”

“Viola di mare” è il nome siciliano della “Donzella di mare” detta anche in Sicilia “Minchia di re”, un pesce ermafrodita che nasce femmina deposita le uova e diventa maschio.

Il pesce presenta corpo allungato e testa conica. La bocca è piccola ed è provvista di denti particolarmente aguzzi che possono arrecare anche dolorose ferite. La pinna dorsale è unica ed estremamente lunga, mentre la caudale è larga ed a margine arrotondato.
Presente dimorfismo sessuale che si manifesta in una livrea molto differente dalla fase maschile a quella femminile. Il suo ermafroditismo è proteroginico, cioè nelle prime fasi della sua vita (fino a circa 14 cm. di lunghezza totale) presenta gameti femminili e colore marroncino o rossiccio sul dorso e bianco sul ventre. Su quest’ultimo nella fase intermedia, cioè quando sta per avvenire l’inversione sessuale, spesso appare una linea gialla. Negli organismi maschili, invece, i colori diventano più appariscenti. Il dorso si presenta verde-bruno nell’esemplare vivo o appena pescato, mentre dopo poco vira al blu.
Sui fianchi è presente una fascia arancione, sotto la quale il colore dominante è il verde smeraldo. Sono presenti una stria azzurra ed una macchia di colore nero dalla forma simile a quella di un triangolo rettangolo. All’angolo dell’opercolo è evidente una macchiolina di colore bluastro.
Gli individui giovanili, di dimensioni attorno ai 15-20 mm., presentano abitudini pelagiche e colore biancastro con due macchioline nere.

Ma “Minchia di Re” è anche il titolo di un romanzo di Giacomo Pilati da cui Donatella Maiorca ha liberamente tratto il suo film “Viola di mare”.

“Viola di mare” è una storia d’amore impossibile che ha dell’incredibile ma pare sia veramente accaduta a Favignana nella seconda metà dell’ottocento e volto in leggenda dalla vox popul, la tramai: una ragazza di 25 anni si finge improvvisamente uomo per sfuggire allo scandalo della sua omosessualità. Accetterà una metamorfosi esteriore e si travestirà da uomo senza mai rinunciare, nell’intimo, alla sua identità di donna. Complice la Chiesa che preferisce credere in una menzogna piuttosto che sconvolgere il quieto vivere della semplice gente del sud e l’amministrazione pubblica, che rilascia i nuovi documenti, la metamorfosi culmina con un bel matrimonio religioso.

Forse è successo davvero, forse è solo una storia nata fra il mare e le palme nane. Forse Angela è esistita e forse è esistito anche Angelo, e forse tutto il paese sapeva che erano la stessa persona. Ma si deve pur vivere e allora meglio dimenticare che c’è stata, in un tempo non troppo lontano, in una piccola isola siciliana, una donna che ha avuto il potere, l’amore la libertà ed il coraggio. Una donna che era anche uomo, o forse nessuna delle due cose e forse era soltanto come una Viola di mare.

All’indomani della presentazione al Festival internazionale del film di Roma, il film “Viola di mare” arriva a Palermo.

Oggi sabato 17 ottobre alle 18,30, da Feltrinelli in via Cavour 133, la regista Donatella Maiorca e l’interprete del film Valeria Solarino (altra interprete è Isabella Ragonese), incontreranno il pubblico. Saranno presenti Giacomo Pilati autore del romanzo da cui il film è liberamente tratto, Pina Mandolfo autrice del soggetto e sceneggiatrice e parte del cast.

Alle 20.30, al cinema Jolly poi Donatella Maiorca e il cast saluteranno il pubblico presente alla proiezione.

6 thoughts on “Un pesce di nome “Viola di mare”

  1. il fil e l’interpretazioni sono x me eccellenti la storia mi ha convolta con tutte le meravigliose scenografie, sono del sud e comprendo bene….forse x motivi personali bello bello

  2. Angela donna siciliana dal carattere da spartana in un isola selvaggia ma naturale come il suo amare . La bellezza della Solarino e la sua interpretazione é la giusta miscela per renderlo eccelente ! grazie

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