Maurici che fa, le accendiamo queste cinque risposte ?

Si perchè la richiesta di spiegazioni relativamente ai “suoi rapporti nel tempo con soggetti come Angelo Siino“, inoltratale dalla candidata dell PD e di Sel a Sindaco di Trapani, non è che possa definirsi anche solo lontanamente “diffamazione” !
Ne, il punto è se lei è sottoposto o meno ad indagini giudiziarie.
Ne, onorevole ci faccia il piacere, lei può essere ritenuto credibile se afferma che la domanda postale vada qualificata come “provocazione”.
In paesi più ricchi di civiltà democratica del nostro, il tacere e/o l’omettere fatti e circostanze sia pubbliche che private utili per la conoscenza del soggetto canditato, è considerato motivo di censura rilevante ai fini della valutazione della validità del candidato.

Perchè diffamazione sarebbe se tali rapporti fossero stati inesistenti e/o se lei li avesse smentiti con la medesima forza della affermazione fatta in sede giudiziaria da Angelo Siino (per i non siculi, già definito ministro dei lavori pubblici di cosa nostra ed investito di tale carica da Totò Riina) quando ha affermato, testimoniando in Corte d’Assise a Trapani, durante la 24a udienza del processo per l’uccisione di Mauro Rostagno, che in occasione della sua conoscenza dell’allora capo mafia di Trapani Vincenzo Virga si svolse il seguente dialogo:

“Il Virga nell’occasione mi chiese una cosa che mi fece raggelare il sangue:
“Ma lei non è amico di Giuseppe Maurici, ‘u baruni ?“
“Si, come no, amico mio Peppe, grande amico mio“
Allora, “Conoscevo bene Peppe Maurici, perchè avevamo un hobby in comune, quello delle corse automobilistiche”

E allora Virga mi disse: “iu a chissu l’avissi ammazzari“
“Ma come, e che ha fato poverino ?“
“Mi ha mancato di rispetto“
“Perchè ?“
“Voleva acquisire un’impresa, anzi l’ha acquisita, e non mi ha passato il permesso“
“Di questo si tratta“

Io incominciai, come in questi casi dovevo fare ad arrampicarmi sugli specchi e tentai di minimizzare e di confermargli che il Maurici aveva tanto rispetto per lui.

“Avvisai immediatamente il Maurici per dirgli il pericolo che stava correndo tantè che a un certo punto il Maurici ebbe a non occuparsi più di questa impresa“.”

Ecco sulla base di quanto detto da Siino, limitandoci solo a questa circostanza e riferendo ciò che è stato detto, non “per sentito dire” e “l’interezza delle dichiarazioni”, ci chiediamo, e ci auguriamo il candidato a sindaco di Trapani Peppe Maurici vorrà rispondere, al fine di potere noi comuni mortali inquadrare esattamente la sua visione di “cittadinanza” e “legalità”, in un contesto ad alta densità mafiosa quale è quello della provincia di Trapani:

1) Ha conosciuto Angelo Siino, per come questo ha affermato ?
2) Se la risposta alla prima domanda è si, ha avuto rapporti nell’ambito del suo essere “imprenditore” con Angelo Siino ?
3) La circostanza relativa all’acquisto di un’impresa riferita sopra da Angelo Siino è vera ?
4) Fu avvisato realmente da Angelo Siino del pericolo che correva ad opera del capo mafia Vincenzo Virga ?
5) Se fu avvisato realmente, quale fu il suo comportamento da cittadino della Repubblica Italiana ?

Le vogliamo accendere queste risposte ?

6 thoughts on “Maurici che fa, le accendiamo queste cinque risposte ?

  1. Accendiamole pure, non ho difficoltà (A differenza di altri)! 1 e 2)Ho conosciuto Siino quando avevo 25 anni, lo ho visto l’ultima volta quando ne avevo 28 (oggi ne ho 54!). Con lui ho avuto solamente rapporti di frequentazione per via del fatto che correvamo con le stesse auto Opel. Non ho mai fatto società con Siino nè ho avuto rapporti di natura economica. Ribadisco che gli unici contatti, comunque cordiali, erano limitati all’ ambito motoristico come ha precisato anche lui dicendo che io “non c’entravo nulla con la mafia”; 3-4-5) la circostanza relativa all’acquisto dell’impresa è vera; fui informato da Siino dei gravi pericoli che correvo nell’acquistare quell’azienda (Virga mi voleva morto!!). La mia reazione fu decisa e non tenne in considerazione alcuna quell’invito. Acquistai l’impresa edile e grazie a quella, ancora oggi, lavoro nell’ambito dell’edilizia privata, non partecipando ad appalti pubblici come alcune delle imprese che hanno ottenuto i lavori dell’America’s Cup. Solo per inciso aggiungo che negli anni ho sempre subito furti e daneggiamenti, regolarmente denunciati all’Autorità Giudiziaria, ma negli anni 80 non c’era nessuna associazione che tutelava gli imprenditori onesti….
    Sperando di avere risposto alle Vostre domande in maniera compiuta, Vi invito a saper valutare bene se la vera onestà è quella di chi tanto la sbandiera o quella di chi osserva silenziosamente e rispettosamente le Leggi dello Stato, intraprendendo, anche scelte coraggiose. Cordailità Giuseppe Maurici

    • Secondo lei è oggettivamente normale che i cittadini trapanesi hanno votato un sindaco che non ha denunciato una minaccia dall’organizzazione criminale che da decenni violenta la nostra città?

      Sulla base di questo atteggiamento crede che sia giustificabile il timore che Lei – una volta diventato sindaco – possa non denunciare comportamenti minacciosi o addirittura promesse di morte mettendo in difficoltà l’incolumità dell’intera macchina politica che vive a Palazzo D’Alì?

      • Credo che abbia già risposto a questa tua preoccupazione dicendo che ha sempre denunciato alle autorità giudiziarie…ma come si dice “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”, peccato per chi ha l’udito buono, l’arrampicarsi sugli specchi crea uno stridio fastidiosissimo.

  2. L’argomento è spinoso e si presta a facilissime strumentalizzazioni. Non posso e non voglio entrare nel merito del dibattito perchè ne sono estraneo. Ma giacchè oggi sto vicino a Maurici per questa esperienza elettorale che mi vede designato assessore “tecnico” ai fatti “tecnici” del Comune, ovvero la pianificazione urbanistica, l’edilizia privata ed i lavori pubblici , mi sembra pertinente la mia presenza nel contesto di questo dibattito che, in buona sostanza, riguarda il malaffare che è presente dalle nostre parti.
    In che modo posso dare un contributo al dibattito in corso?
    Solo brevemente scrivo qua quello che più volte ho detto ai miei figli: dalle nostre parti, purtroppo, ci sono tante verità e spesso quella più accattivante e facile a credersi è invece quella più ingannevole e traditrice. Dico ai miei figli che ogni tanto si trovano spiazzati dalle serpeggianti maldicenze e dalle mezze frasi: prima di giudicare verificate, prima di scegliere dove stare conoscete. E poi dico che a Trapani, in Sicilia, è possibile fare tante cose, quasi tutto quanto è possibile per chi vive ed opera fuori, al nord Italia o all’estero. E’ solo più difficile perchè se scegli la scorciatoia quella è popolata da gente ingannevole, di cui non fidarsi. Se scegli la strada più difficile ed impervia magari sei costretto a salire, a fermarti per riposare, magari ti vengono i capelli bianchi, magari ogni cosa che potrebbe esserti dovuta per diritto devi conquistartela come se fosse chissà quale grande impresa eroica. Però si può fare e si fa: bisogna saper ascoltare, saper mediare, saper trovare la qualità nel particolare e magari valorizzarla piuttosto che demolire tutto, gettando via o rifugiandosi nella torre d’avorio. Insomma, dico ai miei figli e faccio da 26 anni con il mio lavoro: corro il rischio di “sporcarmi le scarpe” se decido di entrare in cantiere da direttore dei lavori che fa il suo mestiere piuttosto che da figurino fighetto in giacca e cravatta. So che è difficile perchè, alle mie condizioni, non ti regala niente nessuno: ma è una condizione-base, un principio – quello del rispetto della legge e delle regole di legalità – che manco si pone in discussione. Si sta discutendo se correre il rischio che, uscendo dal cantiere dove hai fatto il tuo mestiere e il tuo dovere, qualcuno che, davanti a quel cantiere, sta comodamente sdraiato su una poltrona, all’ombra ed al riparo dal vento sorseggiando una granita, possa commentare con il suo compagno di drink, con aria schifata “guarda quello là, ha le scarpe impolverate. E se gli chiedessimo “scusa, ma tu perchè non ti pulisci le scarpe”?
    Ecco qua, in sintesi il mio commento: se qualcuno ha la coscienza sporca perchè ha la fedina penale sporca, allora che non si apprezzi, anzi lo si critichi liberamente. Ma se ha la fedina penale pulita e … le scarpe sporche di polvere perchè è stato in cantiere a lavorare, bé……..allora si lasci perdere e si guardi invece a quelli sorseggiando la granita all’ombra ed al riparo criticano tutti quelli che passano loro davanti.
    Mi sbaglierò, sarò per questo ferocemente criticato: ma questo è stato finora il mio modo di essere nel lavoro da 26 anni e nella vita da 50. E sono pronto ad affrontare, con questi argomenti, ogni confronto con chicchessia.
    Vito Corte

  3. Il “non endorsement” di Diarioelettorale – Diarioelettorale Weblog

  4. Tra tonache e cappucci nella Trapani duale – Diarioelettorale Weblog

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