Uno dei motivi di maggiore interesse sulla rete per il territorio di Castellammare del Golfo è stato senza dubbio nelle scorse settimane il ritrovamento nelle acque antistanti la spiaggia Plaja del relitto di un veliero da carico del 500′
Annalisa Ferrante per il Giornale di Sicilia con una ottima intervista all’autore del ritrovamento, l’archeologo castellammarese Vito Sottile, rende il senso della scoperta e ci restituisce le emozioni del ritrovamento:

Vito Sottile
“Da tre anni, armato di bombole e muta, scandagliava il fondale sabbioso della spiaggia Plaja alla ricerca di quel veliero da carico del ‘500: Vito Sottile, archeologo castellammarese di 27 anni, giovedì scorso non credeva ai suoi occhi, quando ha visto sott’acqua il cannone di quella nave che cercava da tanto tempo.
Il sogno di ogni archeologo: trovare un reperto che diventa eloquente e racconta secoli di storia.
Ritrovare un relitto significa anche acquisire una miniera di informazioni e Vito Sottile sapeva che la spiaggia Plaja, dove giornalmente si affollano i bagnanti che gioiscono per il ritrovamento di una pietruzza, custodiva quel tesoro.
C’era. Doveva solo trovarlo.
“Il Soprintendente Sebastiano Tusa, con il quale collaboro da esterno, mi aveva parlato di un verbale di affondamento- racconta Vito Sottile- un documento della fine del 1400 che parlava di un vascello che, dopo aver caricato grano, naufragò a Castellammare. All’indomanai della laurea mi misi alla sua ricerca, tra Castellammare e la foce del San Bartolomeo. Tanti mi indicavano dove secondo loro poteva essere, gli anziani mi raccontavano storie e leggende ma, nonostante le continue ricerche, non trovavo traccia di navi”.
Tenacia, costanza e passione.
“Giovedì scorso non avevo portato neanche le bombole, volevo fare una ricognizione superficiale ed avevo solo la maschera- spiega l’archeologo castellammarese- Mi sono allontanato, poi immerso. Poi immerso di nuovo. Ad un tratto ho visto qualcosa che affiorava appena dalla sabbia: era un piccolo cannone. Ne ero certo. Poi ho visto i resti del relitto. L’ho toccato. Era lui! Ho immediatamente chiamato i miei, la mia ragazza(la cantante castellammarese Fabrizia Gioia ndr). Mi sono di nuovo immerso. Poi ho chiamato la Soprintendenza. Ho provato una gioia indescrivibile. Ho coronato un sogno. Mi emoziono ancora a pensarci”.
Vito Sottile ha atteso che la Soprintendenza effettuasse una ricognizione per condividere con gli altri la gioia del suo ritrovamento: un relitto di circa 22 metri rimasto, si presume per secoli, sul fondo del mare. Poi Vito Sottile ha chiesto l’autorizzazione ed è tornato giù: botticelle in metallo, frammenti di giare, parti di fucili. Un grande tesoro che ha catalogato perché possa esssere studiato e datato.
Adesso si cercano certezze sul relitto, ma Vito Sottile si è rimesso al lavoro: “Il mio mare ed il mio paese – dice- hanno ancora tanti tesori da restituirci”.
E lui li sta già cercando.
Annalisa Ferrante
per il Giornale di Sicilia del 14/07/2009
Qui il sevizio di TGWeb Sicilia sul ritrovamento: